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31 dicembre 2012

Il ruolo chiave del Centro Estero dell’Umbria

di Alberto Mossone

Export umbro: è boom. Intervista a Massimiliano Tremiterra

Le imprese umbre hanno accelerato la loro corsa sui mercati esteri, registrando nel 3° trimestre 2012 esportazioni  per 2.911,5 milioni di euro, con un incremento dell’ 8,4%  sul 2011. Nello stesso periodo il saldo attivo della bilancia  commerciale regionale è passato da 563,5 a 1.049,5 milioni di euro, con un aumento dell’86,2%. Questi dati dimostrano la validità del sistema imprenditoriale regionale, ma anche l’utilità degli strumenti pubblici messi in campo per supportare  le aziende nel loro processo di internazionalizzazione. Un ruolo chiave è affidato al Centro Estero  Umbria, agenzia regionale per la promozione  dell’internazionalizzazione, partecipata dalla  Regione Umbria e dalle Camere di Commercio di Perugia e di Terni e guidata dal presidente Gianluigi Angelantoni e dal Direttore  Massimiliano Tremiterra, un manager con una  lunga esperienza sul campo presso importanti  uffici ICE all’estero, ma anche profondo conoscitore della  realtà umbra, essendo stato Responsabile dell’Ufficio ICE  Regionale dell’Umbria dal 2008 al 2010. Abbiamo posto al Dr. Massimiliano Tremiterra, alcune domande.

Direttore, ci può fare una sintesi delle attività svolte dal  Centro in questi primi due anni di operatività?

Abbiamo cercato innanzi tutto di essere quanto più vicini  possibile alle esigenze delle aziende, azzerando, o quasi,  i tempi di erogazione dei servizi grazie all’impegno costante di tutta la struttura e credo di poter affermare che il  Centro abbia mantenuto obiettivi ed impegni diventando  una realtà importante alla quale le imprese umbre possono rivolgersi con fiducia. Alcuni dati: nel 2011, il Centro ha coinvolto nella sua  attività promozionale quasi 500 imprese ed avviato una  strutturata collaborazione con altri enti territoriali, associazioni imprenditoriali, università e centri di ricerca, SACE,  ICE, SIMEST, rete europea EEN, concentrando le iniziative  verso importanti settori dell’economia regionale. Il totale  dell’investimento promozionale per il 2011 ha superato  1,5 milioni di euro. Nel 2012, sono state oltre 600 le imprese regionali a cui  il Centro Estero Umbria ha offerto il proprio supporto. Gli  investimenti promozionali effettuati nel corso dell’anno  hanno raggiunto i 2 milioni di euro. Nel 2013 gli investimenti cresceranno anora anche grazie allo sforzo  straordinario promosso dalla Regione ed all’acquisizione da parte del CEU di due  importanti progetti comunitari di un valore complessivo  di oltre 1 milione di euro.

 L’export umbro, per anni  pari allo 0,9% di quello italiano, da alcuni trimestri è  intorno all’1%, ben al disotto del dato del Pil, che  si attesta sull’1,4%. Ritiene  possibile e con quali tempi porsi l’obiettivo di avvicinarsi  a questa percentuale?

La nostra regione sconta dei limiti strutturali: il primo dato  da sottolineare è che l’export appare sempre fortemente  orientato verso i mercati tradizionali, che hanno evidenziato dinamiche di crescita più modeste e che soffriranno di più e più a lungo le conseguenze dell’attuale crisi.  Per recuperare terreno le esportazioni regionali dovranno  orientarsi maggiormente verso quei mercati che reagiranno al meglio all’attuale fase di debolezza (BRICS ed altre  economie emergenti). Il sistema produttivo umbro continua ad essere caratterizzato da un elevato grado di polverizzazione. La capacità di essere più competitivi, così come  quella di introdurre innovazioni e di svolgere attività di  ricerca e sviluppo e quindi di conquistare più elevati livelli  di efficienza e produttività, è spesso penalizzata proprio  dalle limitate dimensioni delle nostre aziende. Inoltre il  territorio deve scontare anche dei limiti di una terra, bellissima e ricca di storia, ma anche tradizionalmente isolata e meno propensa ai commerci internazionali, di altri  territori a noi vicinissimi, come la Toscana e le Marche. La  crescita di questi due anni fa ben sperare per il futuro, ma  grandi margini di crescita sono possibili solo nei mercati  più lontani e non sono tante le aziende al momento attrezzate per poterli raggiungere. Sarebbe certamente utile  anche una presenza più attiva sui mercati esteri tramite  propri centri di distribuzione o sfruttando meglio le opportunità offerte dall’ e-commerce .

Ci può illustrare le linee guida del programma promozionale 2013 in corso di pubblicazione?

 Il piano promozionale è stato predisposto sulla base delle  indicazioni elaborate congiuntamente dalle Associazioni Imprenditoriali e delle valutazioni del Comitato Tecnico del CEU.  Gli investimenti previsti sono pari a 2.400.000 Euro. Inoltre,  come già ricordato, nel corso dell’anno, verranno avviati due  nuovi progetti europei e verranno realizzate oltre 15 azioni  promozionali a favore di cluster e aggregazioni di impresa  grazie al contributo straordinario della Regione Umbria. Il Programma 2013 persegue gli obiettivi programmatici  pluriennali già definiti:

a)  accompagnare la presenza delle imprese nei mercati internazionali e favorire le interconnessioni del sistema  produttivo regionale con l’estero;

b)  aumentare il numero delle imprese esportatrici umbre e  il loro fatturato export;

 c)  sostenere le imprese impegnate a fronteggiare la grave  crisi economica in atto con interventi promozionali mirati all’ottenimento di un immediato ritorno commerciale;

  d)  rafforzare l’attività di informazione e assistenza aumentando il numero delle imprese assistite e delle tematiche trattate e la personalizzazione del servizio;

e)  Consolidare le capacità di acquisizione e gestione di  progetti co-finanziati dall’Unione Europea.

Il Programma persegue inoltre:

Effettivo superamento di una logica di interventi frammentati, armonizzando, laddove possibile, le azioni delle  Agenzie Regionali che si rivolgono ai mercati esteri includendo in un quadro strategico complessivo le attività di  promozione turistica e le azioni a valere sui fondi PSR. Coerenza di interventi in un ambito temporale almeno  triennale. Necessità di privilegiare il sostegno a quelle azioni che  possano favorire il radicamento nei mercati esteri, favorendo la presenza diretta delle aziende umbre. Supporto alla creazione di reti e network di imprese in sintonia con quanto richiesto dalla Regione Umbria sul modello di quanto intrapreso con il Polo aerospaziale e il Cluster  della nautica.

Quali sono le priorità geografiche e settoriali del Piano?

 I paesi target prioritari sono quelli BRICS e in particolare  Cina, Brasile e Russia. I 4 settori merceologici maggiormente coinvolti sono quelli che rappresentano oltre l’80%  dell’export regionale: meccanica, abbigliamento, arredamento, agro-alimentare

Quali sono le principali aree di attività in cui viene declinata la vostra strategia promozionale?

 •  partecipazione a manifestazioni fierisitiche internazionali tramite padiglioni regionali.

•  contributi ad aziende regionali che partecipano a manifestazioni fieristiche sulla base del regolamento ceu.

 •  supporto alle attività e creazione di  cluster e reti di impresa.

 •  assistenza e servizi personalizzati alle imprese ad alto  valore aggiunto.

•  missioni di incoming e di supporto all’internazionalizzazione del territorio.

 •  attività di promozione e sostegno sui mercati esteri  identificati prioritari in coordinamento con le politiche  di internazionalizzazione promosse dalla regione e dalle camere di commercio.

 Il persistere della grave situazione congiunturale impone di considerare le fiere internazionali quali appuntamenti promozionali su cui è ancora utile puntare per  consentire alle aziende di acquisire quote di mercato  (del resto in questo senso si sono espresse quasi tutte  le Associazioni di categoria nelle proposte promozionali  inviate al Centro). Il Documento di Programmazione sarà pubblicizzato entro  il mese di Gennaio. Per ottimizzare gli interventi ed aumentarne la loro efficacia, il Centro promuoverà incontri di  lavoro con le Associazioni e con le imprese facenti parte di  gruppi, network e poli di innovazione interessati alle attività promozionali, per monitorare le attività svolte e qualora fosse necessario ri-orientare le azioni programmate.  

Oltre che svolgere azioni di promozione dell’export,  occorrono anche attività di attrazione di capitali esteri  nella nostra regione e di supporto alle imprese umbre  che intendono investire sui mercati esteri, da sole o in  joint-venture con partner locali, privilegiando i progetti promossi da filiere e reti di imprese. Come intendete  muovervi su queste tematiche?

 Queste attività sono affidate ad altri soggetti regionali e  nazionali (Sviluppumbria-Gepafin-Simest-SACE) con i quali  collaboriamo attivamente.

 La qualità del capitale umano è un fattore chiave anche nei processi di internazionalizzazione. Non sarebbe  opportuno che il Centro Estero si facesse carico anche  dell’attività di formazione e di informazione di imprenditori, manager e personale operativo e del loro aggiornamento professionale?

 L’attività di formazione non è tra quelle che intendiamo  svolgere prioritariamente. Abbiamo comunque in programma attività di alta formazione e aggiornamento professionale che porteremo avanti anche in collaborazione  con gli ordini professionali dei dottori commercialisti e  degli avvocati a favore dei loro associati che si occupano  di internazionalizzazione. Dal 1°gennaio l’Ufficio regionale dell’Ice è stato chiuso ed  il Centro Estero Umbria avrà quindi un ruolo ancora più  importante e impegnativo nel supportare le PMI della nostra regione nella loro attività di internazionalizzazione.  Auguri, Dr. Tremiterra, al Centro ed a tutte le aziende umbre!   

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