IL PUNTO

30 settembre 2013

In attesa della ripresa

di Giorgio Mencaroni

Il modo in cui ci avviamo a chiudere il 2013,  lascia realmente poco spazio all’ottimismo. Per l’economia provinciale è questo il quinto anno consecutivo di crisi pesante,  mentre al contrario era stato annunciato come il primo della ripartenza. Che invece non c’è stata affatto,  ed anzi pare allontanarsi ancora,  al 2014 – come garantisce il Governo –  o al 2015, come temono i più pessimisti o forse i più realisti, se si da credito alle indicazioni che arrivano dagli indicatori base.  In ogni caso,  credo  che, comunque, non sia sufficiente lo spostamento verso l’alto di qualche decimale di punto,  per certificare il ritorno alla crescita che ci serve, una crescita autentica, consistente e capace di riattivare il ciclo della creazione di nuova ricchezza e occupazione.  

La verità è che anche il 2013 è trascorso nell’attesa di qualcosa che non si è visto,  rendendo vuote di significato le prese di posizione, le affermazioni, ripetute fino all’irritazione, del tipo “a un passo dal ritorno alla crescita”, “uscita dal tunnel”, “inversione di tendenza”.

La situazione locale,  letta dai nostri Osservatori,  rimanda ad un consolidamento di negatività pregresse, con settori fondamentali – costruzioni e commercio - in forte, persistente difficoltà, interrotte da qualche nota positiva proveniente soprattutto dall’attività di export, che avanza di un buon +6,6%,  anche se resta su livelli quantitativi piuttosto modesti.  A tre mesi dalla fine dell’anno, ristagna la produzione del Manifatturiero,  con il Fatturato interno che scende di altri 2 punti e gli Ordinativi dello 0,5.  Il dato sull’export anche in questo caso è positivo, sia per Fatturato che per gli Ordini, a conferma che le imprese nelle condizioni migliori sono quelle esportatrici, che intercettano all’estero una domanda che sul fronte interno è ancora in flessione, - 3,1%  al 30 settembre scorso. I consumi frenano ancora e le vendite restano debolissime - a scapito del Commercio,  soprattutto quello al dettaglio -  nonostante anche in provincia di Perugia si registra un sostanziale fermo dei prezzi, che variano di appena lo 0,3 sul mese e dell’0,7 su  base annua, il minimo dal 2009. Ma attenzione, anche questo dato sta diventando preoccupante, perché più che dall’inflazione potremmo doverci guardare dal pericolo deflazione, tutt’altro che remoto. A questo proposito, è  significativo quanto avvenuto ad ottobre con l’aumento dell’Iva al 22%,  una misura senz’altro “inflazionistica”, ma  che ha prodotto l’esatto contrario,  una nuova discesa dei prezzi. Forse non è ancora deflazione, ma poco ci manca: e di quella peggiore, causata dal calo della domanda e non da un aumento dell'offerta che riduce i prezzi a vantaggio dei consumatori.  Senza considerare poi che quel punto in più di Iva,  se lo sono evidentemente accollato per intero le imprese, nel tentativo di evitare una ulteriore flessione dei consumi.

In questo quadro congiunturale, la base imprenditoriale della provincia di Perugia si assottigliata  e a fine 2013 il saldo tra le nuove nate e le cessate sarà negativo, in virtù di un forte aumento delle cancellazioni,  cresciute solo nel III trimestre del 36%.  Conseguentemente cresce la disoccupazione che  in Umbria ha toccato il 10,4% (fonte Istat), il valore più alto da oltre 20 anni. 

Il sistema camerale nazionale e locale è al fianco delle imprese,  ne raccoglie le istanze,  interpreta le necessità  e mette in campo iniziative rivolte al sostegno e alla promozione della loro attività.  La Camera di Commercio di Perugia destina a programmi di sostegno ogni propria energia e in questi anni di crisi acuta ha fatto ricorso anche al disavanzo di bilancio, coperto dagli avanzi patrimonializzati.  Tenuto conto degli oneri e della predisposizione di un preventivo per l’esercizio 2014 in disavanzo per 1,9 milioni di euro le disponibilità per interventi economici ammontano a circa 7,4 milioni di euro, comprensivi delle destinazioni della maggiorazione del diritto annuale per la  Quadrilatero (realizzazione assi viari Umbria-Marche) e per l’Aeroporto S.Francesco di Assisi.

Per la realizzazione degli interventi che saranno finanziati sul budget 2014, sarà privilegiata la modalità di intervento a rete, sia in sede di concertazione con la Regione e gli altri enti del territorio, sia rafforzando la progettualità condivisa con la rete del sistema camerale italiano ed estero. Quattro le Macrolinee verso cui indirizzeremo le nostre risorse: MACROLINEA 1) Sostegno al credito e incentivi diretti alle imprese; MACROLINEA 2) Turismo e Valorizzazione del territorio; MACROLINEA 3) Programmi di sviluppo e di accompagnamento all'internazionalizzazione; MACROLINEA 4) Altri interventi a sostegno delle imprese e delle economie locali.

Obiettivo generale delle azioni che la Camera di Commercio di Perugia porrà in essere nel prossimo anno sarà quello di favorire azioni di sistema rivolte al mondo delle imprese nelle sue diverse articolazioni, indipendentemente dalla loro appartenenza alle varie componenti associative, privilegiando le iniziative in grado di produrre effetti trasversali su tutti i settori produttivi.