IL PUNTO

14 luglio 2016

L'artigianato colpito duramente dalla crisi

Ma il "futuro artigiano" è digitale

di Giorgio Mencaroni

Intervento di commento ai dati dell'Osservatorio provinciale sull'artigianato per il I trimestre 2016

Le imprese artigiane sono quelle che più di tutte hanno risentito degli effetti della crisi. E ancora oggi,  con la crisi che sembra definitivamente avviata verso la fine, l’artigianato è la sola categoria economica che continua a registrare cali significativi delle imprese attive.

Lo prova l’andamento delle iscrizioni nei primi 90 giorni del 2016 ferme a quota 316, il valore più basso registrato nello stesso periodo degli ultimi cinque anni, con una diminuzione dell’1,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. 

Al contrario, nello stesso periodo, le nuove iscrizioni totali delle imprese sono aumentate del 6%. Ma le difficoltà delle imprese artigiane certo, sono in generale legate agli effetti di una crisi globale e di due successive recessioni - la seconda appena terminata - ma anche alla caduta dei consumi delle famiglie e alla loro lentissima ripresa, a una pressione fiscale aumentata in maniera abnorme, senza dire di un accesso ai finanziamenti praticamente azzerato e dell’aumento dei costi di gestione. Ma oltre al danno economico causato dalla chiusura di tante attività, c’è anche un aspetto sociale molto preoccupante da tenere in considerazione.

Quando chiude definitivamente la saracinesca di un'azienda, di una bottega artigiana, peggiora la qualità della vita dell’intera area in cui essa lavora: c’è meno sicurezza, più degrado e il rischio di un concreto impoverimento del tessuto sociale.

Per fortuna l’artigianato è ancora vivo e capace di proiettarsi nel futuro, di avere un domani, oltre la crisi. In alcuni settori come il tessile e l’agro-alimentare, ma anche la meccanica, siamo nella condizione di poter competere con chiunque, sia in Italia che all’Estero.

Laddove sono necessari intelligenza, creatività, cultura, eccellenza, possiamo competere e vincere.

Percorsi che tuttavia non ci devono trovare isolati: dobbiamo fare sistema, operare per reti di impresa, investire sulla innovazione, sulla conoscenza e sulla formazione. L’Artigianato non deve tradire la sua natura, ma non deve temere i mutamenti, a cominciare dall’apertura al digitale.

L’artigianato deve riuscire ad annullare un “digital divide” ancora troppo ampio, convincendosi che, in fondo, applicando percorsi e applicazioni digitali sempre meno standardizzate, si contribuisce a far rivivere il concetto di artigianalità.

 

Approfondimento su Obiettivo Impresa - Osservatorio provinciale sull'artigianato