ARTE, MUSICA & CULTURA

31 marzo 2013

Il contemporaneo in Umbria /2: la guida fra turismo e cultura

di Massimo Duranti

Uno strumento editoriale, unico nel suo genere, che esplora il territorio per itinerari che sta riscuotendo un grande successo fra gli operatori del turismo culturale

  In questa seconda puntata dedicata a UAC-Umbria Arte Contemporanea percorsi e luoghi , la  guida edita da Big Projet, dopo la  descrizione dei tre primi itinerari: Alta Valle Tiberina-Trasimeno,  Eugubino-Gualdese-Assisiate e  Perugino, pubblicata nello scorso  numero di “Obiettivo Impresa”,  continuiamo il percorso attraversando i territori centrali e meridionali della regione.  Per quanti non avessero letto il  primo servizio, vale però la pena  di riassumere brevemente il contenuto e gli scopi della  pubblicazione. Si tratta di una guida unica nel suo genere,  non solo per l’Umbria, che descrive strutture e luoghi del  contemporaneo in Umbria, dunque utile per incrementare  e qualificare il turismo culturale, anche quello più sofisticato, in chiave innovativa perché si occupa prevalentemente dell’arte contemporanea rispetto ai tradizionali  strumenti che riguardano pittura, scultura e architettura  dei secoli passati e consente agli operatori di proporre  pacchetti turistici per visite di uno o più itinerari, magari  da abbinare alle grandi manifestazioni: Umbria Jazz, Festival dei Due Mondi, Eurochocolate, Festival del Giornalismo, Archifestival, Festival delle Nazioni, Sagra Musicale  Umbra. Edita da Big Projet, formato tascabile con centottantaquattro pagine, testi bilingue italiano/inglese e con  centinaia di illustrazioni a colori, è stata promossa, originariamente, dalla soppressa APT dell’Umbria e dall’Assessorato regionale alla Cultura e Turismo, poi adottata  da Umbria Culture, il Consorzio fra operatori del turismo  culturale, da Sviluppumbria e dalla Regione stessa, asses- sorato alla Cultura e Turismo. La curatela è di un gruppo di  giovani critici e storici dell’arte: Andrea Baffoni, Giovanna  Brenci, Francesca Duranti, con la collaborazione di Anna  Pelliccia, Antonella Pesola, Cristina Marinelli, Fabio Palmisano, Marino Capretti, con il coordinamento di Antonio  Carlo Ponti e del sottoscritto.  Ogni itinerario ha una introduzione che cita tutte le emergenze architettoniche e museali. Quindi vi sono notizie  sulle opere d’arte sparse e sugli spazi dedicati, sempre o  talvolta all’arte contemporanea. La segnaletica individua  nelle otto cartine: Musei d’Arte Contemporanea, Parchi di  sculture, Sculture all’aperto, Arte contemporanea in museo (cioè musei con sezioni dedicate al contemporaneo),  Centri espositivi, Architettura contemporanea, Fondazioni  ed associazioni culturali. Ai più rilevanti musei, parchi di  sculture e architetture, la guida dedica specifiche schede  con descrizioni e notizie corredate da immagini. Si è rivelato importante l’indice dei nomi e dei luoghi.  Nel primo servizio si è parlato – fra l’altro – dei musei di  Alberto Burri a Città di Castello, del Parco di Sculture di  Tuoro sul Trasimeno, del Museo di Gerardo Dottori e delle  “Lavagne” di Joseph Beuys a Palazzo della Penna di Perugia; ora l’itinerario riprende dalla Valle umbra. La fascia centrale della regione, ad est, la “Valle umbra”,  appunto, attraversata dalla superstrada, con epicentro Foligno, è pervasa dall’antico, dal romanico e dal gotico, ma  non mancano situazioni del contemporaneo eccezionali. A  Villa Fidelia di Spello la Provincia promuove mostre d’arte moderna e contemporanea nella villa e nella limonaia.  Nel palazzo comunale dell’antica colonia romana c’è una  collezione permanente di opere (disegni, grafica sculture)  di Emilio Greco da lui donate. A Foligno, nella periferia, vicino al nuovo ospedale, c’è l’eccezionale, quanto discussa  Chiesa di San Paolo Apostolo di Massimiliano Fuksas: due  enormi parallelepipedi uno dentro l’altro di cemento armato dove la luce che entra da fenditure irregolari, crea  effetti incredibili ed arredata con una  Via Crucis di Mimmo  Paladino. In città, collocata nella piccola ex Chiesa della  Santissima Trinità in Annunziata c’è la  Calamita Cosmica ,  il grande scheletro supino dal naso puntuto di Gino De  Dominicis che la occupa integralmente: una installazione  permanente unica nel suo genere per l’opera e l’architettura che la contiene. Di recente è stato aperto il CIAC- Centro Italiano Arte Contemporanea sorto dalla ristrutturazione di un vecchio edificio, dove si tengono regolarmente  mostre d’arte contemporanea di levatura nazionale ed  internazionale. C’è un parco montano per l’arte a Cancelli, un Parco della Scultura a Castelbuono di Bevagna e a Trevi  Palazzo Lucarini dove si tengono in continuazione mostre  d’arte contemporanea dedicate soprattutto alle giovani  generazioni. Eccezionale la nuova scultura-architettura  del tutto particolare della Cantina Lunelli-Ferrari che ha  realizzato il complesso su progetto di Arnaldo Pomodoro:  un enorme Carapace, sorretto da grandi travature futuristeggianti, adagiato su una collina, meta diffusa di curiosità da parte dei turisti, sito vicino a Bevagna dove, oltre a  produrre ottimo vino, si svolgono manifestazioni e attività  culturali.  La “Media Valle del Tevere” è il cuore della regione. Nella  collina di Brufa, che guarda contemporaneamente Assisi  e Perugia, c’è la Strada del vino e dell’arte con il Parco  di sculture dove da 26 anni, ogni fine agosto, i maggiori  scultori viventi, italiani e stranieri (nel 2011 Beverly Pepper), hanno pensato e realizzato sculture, quasi sempre  monumentali, che dialogano col territorio. Sempre a Brufa  c’è la donazione Roca-Rey, a Torgiano la raccolta di Bruno Caruso e la collezione delle Vaselle d’autore, senza dimenticare l’importanza del Museo del vino e del Museo  dell’Olio della Fondazione Lungarotti. A Deruta c’è il Museo  Regionale della Ceramica che arriva anche al contemporaneo e la Fondazione Ceramica Contemporanea d’autore  Alviero Moretti con manufatti firmati dai più importanti  artisti internazionali del secondo ‘900. A Marsciano troviamo il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte  con una sezione dedicata allo scultore Antonio Ranocchia  e un annesso centro per mostre temporanee. A Collevalenza, vicino a Todi, l’architetto spagnolo Lafuente ha progettato il Santuario dell’Amore Misericordioso.  Il Pievese-Orvietano, sud ovest dell’Umbria, comprende i  territori di Città della Pieve e Orvieto. Del tutto originale la  Scarzuola di Tomaso Buzzi a Montegiove di Montegabbione, un complesso architettonico di pura fantasia fabulistica. A Città della Pieve da annotare Il Giardino dei Lauri,  una struttura privata che ospita mostre e opere di qualità  in permanenza. A Orvieto c’è un Museo dedicato alle opere  di Emilio Greco.  L’itinerario Spoleto Valnerina è il più ricco dal punto di  vista storico-naturalistico. A Cascia si ammirano belle architetture religiose e nel convento femminile sono custoditi rarissimi ex voto di Yves Klein. A Spoleto, la città del  Festival dei due Mondi, c’è Il Museo di Palazzo Collicola,  dedicata a Giovanni Carandente, che programma mostre temporanee d’arte contemporanea e possiede la più  importante raccolta di opere d’arte contemporanea della regione con la pittura degli anni Cinquanta e Sessanta  acquisita nelle edizioni del Premio Spoleto. Sparse per la  città sono le sculture di famosi autori, talune acquisite in  occasione di  Sculture in città del 1962. Opere importanti  di Leoncillo e di Giuseppe De Gregorio sono alla Fondazione Cassa di Risparmio. Conclude gli itinerari il territorio del Ternano-Amerino- Narnese. Terni ha il CAOS, una grande struttura per le mo- stre d’arte contemporanea e la Pinacoteca dedicata a Orneore Metelli. Possiede molte opere d’arte contemporanea  frutto di donazioni come quella di Aurelio De Felice. In  città sono diffuse le significative architetture dell’architetto Ridolfi, e numerose le sculture di celebri artisti come  Arnaldo Pomodoro collocate agli incroci delle principali  strade. Importanti gli interventi recenti in chiese vecchie e  nuove, frutto di una rinnovata committenza ecclesiastica,  di Bruno Ceccobelli e Stefano Di Stasio.

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