RACCONTAMI L'UMBRIA

Il condottiero di Alviano tra storia e videogiochi

Articolo partecipante per la sezione Turismo, Ambiente e Cultura - Raccontami l'Umbria 2016

di Camilla Orsini

TESTATA: Il Messaggero

DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 Marzo 2016

 

A 500 anni dalla scomparsa torna in auge un personaggio storico famoso in tutta Italia, ma forse dimenticato in Umbria. Eppure Bartolomeo d’Alviano fu originario proprio di queste terre, e più precisamente del piccolo borgo di Alviano.

“Parliamo di un personaggio storico che a suo tempo fu fondamentale per il Rinascimento italiano – spiega Sauro Santi, presidente della Pro loco di Alviano – oggi purtroppo quasi nessuno lo conosce, ed è per questo che nel 500° anniversario dalla morte vogliamo ricordarne la storia”.

Vissuto tra il 1455 e il 1515, Bartolomeo viene ricordato in tutta Europa come uno dei condottieri più importanti del Rinascimento. Ma non solo: “Fu anche un ingegnere militare, un’abile stratega di guerra, un mecenate e un umanista di grande calibro”. Un condottiero dalle mille sfumature di cui parlarono Niccolò Machiavelli, Francesco Guicciardini e Michel de Montaigne, e che ha lasciato moltissime tracce in tutta Italia. A portare il suo nome sono opere di difesa militare come la rocca di Alviano, il sistema di fortificazione della Repubblica di Venezia e le mura di Padova, Treviso e Vicenza. Ma anche istituzioni culturali come l’Accademia Liviana fondata a Pordenone.

La ricostruzione

Discendente da una stirpe feudale a cavallo tra l’Umbria e il Lazio, quella di Bartolomeo era una delle famiglie più nobili dell’intera regione. Fin da piccolo si dedicò alle armi, diventando ben presto un valente capitano di ventura e collezionando numerose vittorie prima al soldo dello Stato Pontificio, poi al servizio del re d’Aragona e infine al servizio della Repubblica di Venezia. Un perfetto uomo del suo tempo, insomma, tradito solo dal proprio aspetto fisico: “Bartolomeo è descritto come una persona bruttina, esile, un po’ sgraziato – dice Santi – non era un bell’uomo, anche se ha avuto come mogli due nobildonne: una Orsini imparentata con Lorenzo de’ Medici, e una Baglioni”. Era un personaggio dalla doppia faccia: irruento e violento nelle conquiste al pari con l’uso del proprio tempo, ma anche un innovatore dell’arte bellica e un uomo di grandissima modernità che escogitò numerose strategie su come imporsi sugli altri. Sicuramente non una persona sensibile, anche il suo stemma potrebbe far pensare ad altro: “Come portafortuna Bartolomeo aveva il liocorno, ossia un unicorno bianco simbolo di purezza – aggiunge Giovanni Ciardo, sindaco di Alviano – mentre la sua frase più celebre è ‘allontano i veleni, purezza coltivo’”.

Nella realtà virtuale

Bartolomeo d’Alviano è un uomo sempre in armi anche nella realtà virtuale: è infatti uno dei personaggi principali del videogioco a carattere storico “Assassin’s Creed II”, che ha venduto in tutto il mondo più di 9 milioni di copie. Ragazzi e appassionati di  ogni età e nazionalità hanno quindi giocato seguendo le orme e riscrivendo il destino di Bartolomeo d’Alviano, ma ignorando la maggior parte delle volte la reale esistenza dello stesso. “E’ solo una curiosità – commenta Claudio Scheroli, della Pro loco di Alviano – ma questo non fa altro che accrescere l’importanza del personaggio. Bartolomeo d’Alviano continua a rivivere insieme a tutte quelle persone nel mondo che hanno giocato e giocano ancora a questo videogame”. Un’eredità sicuramente non trascurabile.