RACCONTAMI L'UMBRIA

I borghi che rendono speciale l’Umbria

Articolo partecipante a Raccontami l'Umbria 2018 - sezione Turismo, Ambiente e Cultura

di Alexandra Korey

 

Se penso ai borghi della Toscana, ritengo di averli visti più o meno tutti. Ma della vicina Umbria ne conosco davvero pochi. Ho visitato Perugia, Assisi e forse Gubbio, ma non ho mai trascorso un periodo così lungo nella “regione verde” da poter farmi un’idea di ciò che rende speciale questa zona. Avendo a disposizione un lungo weekend con i miei genitori e non troppo tempo per organizzare, ho contattato Rob di Special Umbria, una società immobiliare, che ha fatto di un tranquillo angolo dell’Umbria la propria casa. Ho già scritto in precedenza dell’eleganza decorativa di Rob Landeweerd e Jeroen Macco, due olandesi che si sono innamorati di Città della Pieve e hanno acquistato una casa nei pressi di una cittadina a pochi chilometri di distanza (vicino a una piccolissima città chiamata Piegaro), trasformata in una serie di ville ristrutturate da affittare. Ricordando la bellezza di tali ville, ho pensato “quale posto migliore per esplorare alcuni dei borghi dell’Umbria!”. Inoltre, i consigli di Rob mi avrebbero aiutato a scoprire come mai chi viene a visitare l’Umbria non vuole più andare via.

L’Umbria è una regione abbastanza grande che confina con la Toscana, il Lazio e le Marche. L’autostrada A1 la costeggia sul lato occidentale, mentre la superstrada da Betolle a Perugia attraversa la metà superiore. Il resto è una rete di piccole strade sinuose che collegano piccoli comuni. Forse l’angolo più inesplorato dell’Umbria è la zona a sud del Lago Trasimeno; la nostra base era nei pressi della cittadina di Piegaro, famosa per la sua vetreria (antica e nuova), a circa un’ora di auto da qualunque destinazione. Arrivati alla villa (vedere foto più sotto), non volevamo più andare via. Se non avessi avuto il compito di scrivere un articolo su quello che avrei visto, rischiavamo di gironzolare per la tenuta e ammirare la vista per tutti e tre i giorni. Invece, ho trascinato la famiglia a esplorare alcune mete a un’ora di strada dalla villa. I borghi dell’Umbria sono la destinazione perfetta per i veri amanti dell’Italia, che hanno visto e amato le grandi città e ora vogliono rilassarsi e apprezzare il buon vivere: una bottiglia di vino, salsicce e un tramonto su una distesa di verdi colline.

 

Bevagna

Ho sentito parlare di Bevagna perché la cittadina ha ricevuto il marchio “bandiera arancione”, un premio riconosciuto dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni più belli che rispettano una serie di requisiti (non possono essere sulla costa, devono avere meno di 15.000 abitanti e devono essere organizzati per accogliere turisti). La cittadina medievale di Bevagna (5.000 abitanti), circondata da mura, risponde a tali caratteristiche. È conosciuta per la graziosa Piazza Silvestri, che ha non una (come di consueto) ma due chiese che si affacciano su di essa oltre al municipio e a un teatro del XIX secolo. Bevagna è stata effettivamente fondata dai romani nel 90 a.C., col nome di Mevagna, e infatti troverete tracce di un tempio romano e del foro.

Oltre la piazza, un altro punto di interesse è il fiume Clitunno che scorre lungo un lato della cittadina e che è stato oggetto di un intervento urbanistico successivo per la costruzione di un ponte e di una piazza sopra una piccola diga. Potrete ammirare una graziosa vista sul fiume ed è presente una pista ciclabile che collega Bevagna a una serie di altre cittadine umbre. Inoltre, nel centro pedonale ci sono una serie di stradine assolutamente incantevoli.

 

Montefalco

A soli 12 minuti da Bevagna (la cosa migliore è vedere le due cittadine nello stesso giorno), si trova Montefalco, che dà il suo nome alla regione vinicola che produce il Sagrantino di Montefalco, un buon vino rosso corposo. Che ci crediate o no, ho sentito parlare per la prima volta di Montefalco grazie a un progetto risalente a qualche anno fa in cui Arnaldo Caprai, produttore di vini nonché produttore tessile, finanziava l’acquisizione di un documento che era il contratto originale stipulato tra una chiesa di Montefalco e l’artista Benozzo Gozzoli per affrescare l’edificio.

Era il 2013. Il gruppo tessile ha anche finanziato la ristrutturazione di questa cappella lo scorso anno. Come parte del complesso museale di San Francesco, è possibile visitare questa cappella maggiore, un vero e proprio gioiello interamente affrescato su tre livelli con scene della vita di San Francesco. Gli affreschi furono commissionati nel 1452, 7 anni prima che Benozzo affrescasse la Cappella dei Magi dei Medici a Firenze.

Nella stessa chiesa è presente un affresco di Perugino sulla controfacciata, rappresentante la sacra famiglia in adorazione. Questa parete curva si presta terribilmente bene ai selfie, ma non vi mostrerò il selfie blasfemo che ho scattato :). Completa la visita di questo complesso una piccola pinacoteca e una mostra di strumenti vinicoli in quella che un tempo era la cantina dei monaci.

Montefalco è soprannominata “il balcone dell’Umbria” per un buon motivo: la cittadina vanta un panorama a 360° da dove potrete facilmente vedere Perugia, Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Spoleto e Bevagna, nonché gli Appennini e il Monte Subasio (dove San Francesco ha costruito un eremo). Cosa ancora più interessante, la cittadina era precedentemente chiamata Coccorone, forse per le mura medievali circolari o per la corona attorno alla torre principale; il nome falco deriva probabilmente dalla visita nel 1240 dell’Imperatore Federico II di Svevia.

Come nella maggior parte dell’Umbria, dovrete naturalmente soffermarvi per gustare un buon pasto. Noi abbiamo apprezzato la Locanda del Teatro, gestita da veri amanti del cibo e con piatti di ottimo livello e un’eccellente selezione di vini. In estate è presente un grazioso balcone sul retro dal quale potrete ammirare la vista (è consigliata la prenotazione).

 

Torgiano

Torgiano è una cittadina che ho sempre associato al vino per la presenza del museo ad esso dedicato, sponsorizzato dall’importante azienda vinicola Lungarotti. Il  MUVIT è stato creato dalla famiglia Lungarotti nel 1974 e presenta 5000 anni di storia organizzata attraverso vari temi, dagli oggetti e le rappresentazioni del vino nel mondo antico, alle moderne ceramiche utilizzate per il gioco fino alle immagini dionisiache nel corso delle epoche. Sono presenti anche interessanti grafiche e ceramiche contemporanee.

 

Brufa

 Nella campagna appena fuori Torgiano, tenete gli occhi bene aperti: potrete scorgere alcune sculture sparse. Queste opere fanno parte di un progetto chiamato Scultori a Brufa, che ha previsto l’installazione nel paesaggio di una scultura ogni anno dal 1987 al 2011 (o forse anche successivamente; non sono sicura se il progetto sia stato abbandonato o se semplicemente il sito internet non sia più stato aggiornato). In ogni caso, qui trovate una mappa per localizzare le sculture sul territorio di Brufa.

 

Deruta

Procedendo verso sud da Torgiano si trova Deruta, un piccolo comune che è sia storicamente che ai giorni nostri associato alla ceramica. Pertanto, la cosa principale da fare una volta arrivati qui è visitare il museo della ceramica o acquistare un oggetto in ceramica per la vostra casa (producono dei meravigliosi tavoli che potrete farvi spedire a casa). Mi sono sempre piaciute le ceramiche: ho apprezzato la piccola stanza dedicata alla ceramica nel Palazzo del Bargello e ho visitato i musei della ceramica di Montelupo Fiorentino e Faenza (quest’ultimo è davvero sorprendente).

 Il museo della ceramica di Deruta è uno dei più completi, con l’intera storia (italiana) della decorazione su ceramica attraverso i secoli e un incredibile archivio su quattro piani che è possibile consultare in qualsiasi momento! Deruta era famosa nel Rinascimento per i piatti dipinti decorativi. Qui è interessante vedere come i vari temi si sono ripetuti nel corso dei secoli. Questo è stato uno degli argomenti della mia tesi di dottorato che riguardava i putti (quei bambini grassottelli che di solito sono rappresentati mentre ballano), i quali sono spesso rappresentati su maioliche e, di conseguenza, sono spesso presenti nei musei che ho visitato.

 

Città della Pieve

Uno dei comuni più graziosi di questa parte dell’Umbria (e quello che ha letteralmente stregato Rob e Jeroen) è Città della Pieve, la città natale dell’artista Pietro Vannucci, più conosciuto con il nome di Perugino. Come Bevagna, è un comune Bandiera Arancione, e merita davvero tale riconoscimento. Oltre ad essere naturalmente graziosa, la cittadina ha fatto un lavoro eccellente con la segnaletica, corredata da un app con QR code e wifi gratuito.

 Se amate l’arte quanto me, dovete assolutamente vedere le tre opere che l’artista ha lasciato in questa cittadina: “L’Adorazione dei Magi” nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, “Il Battesimo di Cristo” nel Duomo e “La Deposizione dalla Croce” nel Museo Diocesano di Santa Maria dei Servi. Se soggiornate nell’area potrete facilmente riconoscere nei famosi paesaggi in tonalità gioiello la Val di Chiana e la zona del Lago Trasimeno.

L’Adorazione nell’Oratorio è stata dipinta per una confraternita fondata nel XIII secolo e che conta ancora oggi 40 adepti. La persona che vi accoglie (e che raccoglie 2 Euro per l’ingresso) è membro della confraternita e vi racconterà l’intera storia dell’affresco che Perugino ha dipinto nel 1504. Adoro questa storia che racconta del tipico valore italiano per la creatività e i soldi. All’epoca l’artista era già abbastanza famoso, avendo lavorato a Roma e Firenze, ma il priore della confraternita era suo padre, quindi si sentiva in dovere di farlo (questa è una mia interpretazione). Inizialmente chiese 300 fiorini, ma alla fine accettò 25 fiorini, una casa e un mulo! Fece un altro dipinto nella vicina Panicale, ma non venne mai pagato. Quindi meglio un mulo che niente?

Stufi di Perugino? Visitate la Collezione Lauro  di arte contemporanea in un capannone postindustriale: una collezione privata di oltre 300 pezzi di arte contemporanea di nomi piuttosto importanti. Sfortunatamente è aperta solo il venerdì e il sabato (su appuntamento) quindi non ho potuto visitarla.

Non dimenticate di passeggiare nei numerosi vicoli della cittadina. Il più famoso e degno di fotografia è vicolo Baciadonna, così stretto che due persone che si incrociano non possono fare altro che conoscersi molto bene!

 

Lago Trasimeno

Il grazioso Lago Trasimeno è il più grande lago del centro Italia (anche se per noi nordamericani è solo una specie di stagno). Quando lavoravo a Cortona, mi piaceva guardare questo lago dalla città, ma alcuni amici umbri mi hanno portato a visitarlo di persona (grazie a Linda e Steve del The Beehive di Roma, che vivono a Orvieto, e a Rebecca che ha appartamenti ad Assisi). Ci vuole circa un’ora e mezza in auto da Firenze per raggiungere un incantevole ristorante sul lago chiamato Rosso di Sera, nella cittadina di San Feliciano, dove ci incontriamo occasionalmente con i nostri amici per un lungo pranzo. Se andate, prendete fish and chips! L’ultima volta abbiamo preso il traghetto che porta all’Isola Polvese, che ospita un grazioso parco con castello (aperto solo in primavera ed estate). Ci mancano da vedere ancora le altre due isole.

 

Piegaro

Il piccolo comune nei pressi della nostra villa merita una menzione in quanto tranquilla e remota cittadina medievale, con una estesa sezione moderna che promuove la lavorazione del vetro, una parte importante del patrimonio di questo borgo. Tale attività è praticata almeno dal XV secolo, come si può apprendere visitando il museo del vetro, creato all’interno di una storica vetreria. Appena fuori dalla cittadina si trova una moderna vetreria che impiega oggi molti dei residenti.

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