Il digitale? E' un'impresa

Interventi del pubblico

Parlare di investimenti vuol dire toccare il tema del credito. E degli aiuti alle aziende per utilizzare al meglio le risorse di internet.

LUIGI GIGANTI  Vice HR Manager Unicredit in Umbria.

Due aspetti importanti da sottolineare. Come settore finanziario, da tempo ci occupiamo dei temi del Digitale. L’accesso smartphone e l’utilizzo di una app sul Mobile Banking sono strumenti che consideriamo essenziali. Siamo attenti anche alle nuove dinamiche della Rete. Abbiamo puntato sulla formazione degli imprenditori. Il nostro progetto “Go International”, vuole portare portare le aziende verso l’estero. Con il corso “webinar”, abbiamo invece riunito molti imprenditori italiani per dei corsi specifici di formazione sull’e-commerce.

Vogliamo accompagnare gli imprenditori nel mondo dell’e-commerce. E in Umbria lo facciamo prima di tutto con la formazione specifica dei nostri cinquanta addetti del settore Small Business e Corporate. E’ importante non perdere le opportunità che ci offre la Rete e parlare sempre e comunque lo stesso linguaggio degli imprenditori.

 

 

CARLA CORNA Ceramista dell’associazione “Terra e Fuoco” di Deruta.

Vorrei portare la mia testimonianza a nome di un comitato di artigiani presente a Deruta ormai da 8 anni. E ci tengo a ringraziare il presidente della Camera di Commercio per questo incontro.

Oggi l’artigiano non ha più fiducia nei politici, nei funzionari, nei sindacati. Perché? Perché ci sentiamo abbandonati. Per chi fa lavori d’arte essere su internet è difficile. Se faccio un prodotto diversificato, se devo selezionare il mio prodotto per metterlo su un sito e-commerce, ho bisogno di un’assistenza. Non è possibile, perché? Non solo perché tanti artigiani non usano internet, e stanno poco al computer. Ma perché gli strumenti offerti sono sempre fuori tempo rispetto a noi. Parlo a nome dei ceramisti. Serve un centro di ricerca!

L’artigiano non può essere lasciato a se stesso. Chi fa un lavoro d’arte deve avere dei supporti. Si buttano soldi su corsi professionali e su tirocini. Ma bisogna investire su una vera formazione nella quale siano presenti le scuole che insegnano i mestieri d’arte, come si faceva nel Rinascimento. E bisogna ripartire dalla scuola. In tutti i campi, dall’ingegneria alla meccanica, ci vuole la pratica. Nelle “botteghe scuola” 1700 ragazzi hanno fatto domanda per 80 posti. C’erano ragazzi laureati che dicevano: “Ho studiato tanto ma non so fare niente, non so neanche tenere un cacciavite in mano”.

Perciò bisogna ritornare ai mestieri manuali. Bisogna ritornare ad avere qualcuno che ci dia una mano sul serio, che ci assista anche a livello sindacale, per le pratiche, perché la burocrazia ci uccide. Le tasse non sono solo tante. E’ il tempo che perdiamo dietro a tutti gli adempimenti  che ci fa diventare matti!

Il nostro piccolo comitato sta parlando con tutte le istituzioni. Pensiamo a nuovi progetti legati al legno e alla cucina. Cerchiamo nuovi contatti con i ceramisti di Gualdo e altre realtà. Investiamo molto tempo per migliorare il prodotto. Ma abbiamo bisogno di ragazzi come questi di “Eccellenze in Digitale” che vengano a Deruta e parlino con le aziende. Non possiamo partecipare a riunioni e convegni. Noi dobbiamo stare nei laboratori, nelle nostre botteghe. La Regione deve darsi una mossa. Sono entrata sul sito con il percorso dei maestri artigiani, ma l’indirizzo non si riesce a visitare. Il percorso del gusto sembra irraggiungibile. Noi dobbiamo apparire ai primi posti nelle pagine su internet. Va bene, siamo d’accordo. Ma come facciamo? Qualcuno ce lo spieghi. A partire dalle nostre associazioni, che invece di pensare a noi stanno pensando a salvare il loro posto di lavoro.

 

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