Bilancio di mandato 2009-2014

Focus / La creazione e distribuzione di valore

Il valore creato dalla Camera di Commercio di Perugia misura la dimensione economica della ricchezza che l’ente ha generato a favore dei propri stakeholder, interni ed esterni, nello svolgimento della mission istituzionale. La rilettura “sociale” dei dati contabili è finalizzata a misurare l’utilità prodotta nel territorio e a descrivere le modalità attraverso le quali la missione, i valori e i programmi dell’ente si sono tradotti in risultati concreti per gli stakeholder.

La rappresentazione delle ricadute economiche derivanti dalla realizzazione degli obiettivi strategici si basa sulla preventiva determinazione della utilità lorda prodotta dalla gestione e sulla successiva individuazione delle modalità attraverso le quali tale utilità viene ripartita tra i diversi portatori di interesse. La grandezza di riferimento è il valore aggiunto, interpretabile come surplus di ricchezza generato dall’attività della Camera e misurabile contrapponendo il valore delle utilità prodotte grazie ai servizi istituzionali con il consumo delle risorse impiegate nel funzionamento della struttura.

Il valore aggiunto deriva da un processo di riclassificazione del bilancio camerale ed è determinato a partire dai proventi correnti. La Camera di Commercio di Perugia ha gestito, nel quinquennio di riferimento, circa 84 milioni di euro di proventi generati dall’attività caratteristica.

Nonostante gli effetti della crisi economica sui mercati italiani ed esteri, la media annua dei proventi correnti si è attestata su un valore di circa 16,8 milioni di euro, di cui 12 milioni riferibili al diritto annuale.

La voce diritto annuale viene rettificata mediante un accantonamento al fondo svalutazione crediti a copertura di rischi di inesigibilità e sebbene i proventi complessivi lordi sia rimasti sostanzialmente stabili nel corso del quinquennio il saldo al netto del fondo svalutazione crediti è negativo del 7% in quanto diminuisce la quota di diritto già incassato rispetto alla quota iscritta a credito.

I diritti di segreteria pari a circa il 18% dei proventi correnti non hanno mostrato sostanziali variazioni nel periodo mentre la voce contributi e trasferimenti sconta l’accertamento di entrate straordinarie legate a progetti cofinanziati da altri soggetti pubblici e privati. In particolare nel triennio 2011 – 2013 l’ente ha beneficiato di contributi per 1,8 milioni di euro vincolati allo sviluppo ed alla promozione dei collegamenti aerei da e per l’Umbria.

Guardando alla provenienza di tali risorse, queste sono rappresentate per il 72% da proventi istituzionali (diritto annuale) e per il 20%, più di 16 milioni nel quinquennio, da proventi derivanti dai servizi anagrafici e tariffe per i servizi istituzionali identificati sotto la voce “pubblica amministrazione per le imprese”.

Il valore aggiunto corrente, creato dall’attività caratteristica, è rappresentato dalla differenza tra i proventi correnti ed i costi di struttura ovvero gli oneri sostenuti per l’acquisto di beni e servizi necessari al funzionamento interno del sistema, a supporto della produzione dei servizi a favore del sistema economico.  Tali spese si riferiscono ai costi del personale e a tutti gli altri costi di funzionamento relativi alla comunicazione istituzionale, alla gestione del personale, alla gestione amministrativa, economico/finanziaria e patrimoniale, al ciclo della programmazione e controllo strategico e di gestione, alle attività delle strutture di staff di presidenza e direzione. Comprendono altresì i costi comuni, compresi gli ammortamenti e gli accantonamenti, non riconducibili alle varie funzioni.

Alla fine del mandato il valore aggiunto derivante dalla sola gestione caratteristica messo a disposizione dei portatori di interesse è stato pari a 67 milioni di euro, mantenendo i costi di struttura una media annua di circa 3,4 milioni di euro.

Se al valore aggiunto corrente si sommano i proventi della gestione finanziaria, i saldi della gestione straordinaria e le rettifiche di valore delle immobilizzazioni finanziarie, si determina il valore aggiunto globale.

Nel periodo 2009 – 2013, il valore aggiunto globale destinato ai beneficiari dell’attività camerale è risultato pari a 70 milioni di euro. Il peso della gestione accessoria sul valore aggiunto globale è diminuito nel corso del mandato incidendo negativamente nel corso dell’anno 2013 per effetto delle rettifiche di valore delle attività finanziarie (svalutazione delle partecipazioni azionarie) a fronte di una capacità costante di generare ogni anno risorse dall’attività tipica a favore degli stakeholder.

Le svalutazioni dell’attivo patrimoniale derivano dalla perdita di valore di alcune partecipazioni azionarie che, pur avendo manifestato nel tempo segnali di criticità, sono ritenute strategiche per supportare il sistema territoriale.

Il valore aggiunto globale è ripartito tra i destinatari delle politiche per lo sviluppo, il sistema camerale (Unioncamere – Unioncamere Umbria - Azienda Speciale Promocamera -  Centro Estero Umbria – Altri enti ed organismi partecipati nazionali e locali che svolgono attività in campi di interesse della Camera di Commercio), la Pubblica Amministrazione, per le imposte ed i tagli di spesa versati a favore del bilancio dello Stato, il sistema bancario, per la remunerazione del capitale di credito e l’Ente camerale stesso, per gli utili e gli ammortamenti a consolidamento della struttura patrimoniale.

Per l’esercizio  2013 chiuso in perdita, la lettura sociale del bilancio evidenzia che tale circostanza porta ad un effetto migliorativo in termini di distribuzione di valore aggiunto: a fronte della ricchezza generata dall’attività istituzionale l’ammontare effettivamente distribuito ai portatori di interesse è superiore a quello prodotto. In tale fattispecie si va a distribuire un ammontare di valore aggiunto superiore a quello realizzato nell’anno, attingendo dalle riserve di ricchezza prodotta nel passato – l’utile egli esercizi precedenti – rappresentato dalla remunerazione dell’ente.

 

Più di 49 milioni euro, il 70% del valore aggiunto globale, sono stati destinati alla realizzazione di politiche per lo sviluppo del tessuto economico locale come evidenziato nel grafico sottostante.

Sommando il contributo al sistema camerale, che costituisce una modalità integrativa dell’azione camerale a sostegno delle politiche promozionali, tale importo si attesta su 63 milioni di euro nel quinquennio, pari al 90% del valore aggiunto globale.

All’interno del valore aggiunto globale meritano di essere evidenziati gli interventi economici diretti volti a supportare il sistema imprenditoriale ed economico

Negli anni tra il 2009 ed il 2013, sono stati pari a 35 milioni di euro gli interventi economici a favore dei destinatari delle politiche di sviluppo, con una media annua pari a 7 milioni di euro.

L’azione politica del Consiglio, durante il mandato, si è focalizzata in prevalenza sulla valorizzazione del territorio ed il turismo, per 8 milioni di euro, sui temi del credito e sostegno alle imprese, per 7 milioni di euro, sull’internazionalizzazione delle piccole medie-imprese, per 3,5 milioni euro, sull’innovazione e formazione, per 2,7 milioni di euro.

La linea strategica di intervento infrastrutture e sviluppo del territorio, viene finanziata attraverso la maggiorazione del 20% del diritto annuale ed attraverso contributi da parte di soggetti pubblici e privati. In particolare nel quinquennio di riferimento sono stati destinati al finanziamento dell’asse viario Umbria Marche e Quadrilatero oltre 5 milioni di euro, allo sviluppo dell’aeroporto dell’Umbria 1,2 milioni di euro – che si aggiungono agli investimenti finanziari – e 0,4 milioni euro al sostegno della candidatura di Perugia – Assisi capitale della cultura 2019.