ARTE, MUSICA & CULTURA

31 dicembre 2011

Foligno 12 giugno 1835 nasce la Camera di Commercio

di Antonio Carlo Ponti

Un libro e un dvd celebrano una storia lunga 175 anni

Il 13 gennaio 1832 un sisma micidiale colpì l’area del folignate, così catastrofico da dettare a Giuseppe Gioacchino Belli, sei giorni dopo, il sonetto numero 351: Er terramoto de venardì, il cui incipit suona: “Rimonno ha scritto da Fuligno ar nonno / ch’un trave che cascò dar primo piano / mentre lui stava a pranzo in ner ziconno, / l’acchiappò in testa e je stroncò le mano.” Perché Foligno, appena tre anni dopo il terribile sisma, ebbe l’onore di diventare sede della Camera di Commercio e Arti, sussidiaria di quella di Roma? Forse questo è il terzo motivo, dopo quelli indicati, per esempio dal sociologo Roberto Segatori. Due in sostanza. Lo Stato Pontificio scelse la “Rosa dell’Umbria” (al centro dei “petali” Assisi, Bevagna, Montefalco, Nocera Umbra, Spello e Trevi, secondo il titolo dell’omonima guida storico-artistica di Giuseppe Bragazzi, pubblicata nel 1864) per le seguenti ragioni. La prima “di tipo logistico, in quanto snodo viario con tre incroci decisivi, Flaminia, Lauretana e Perugina, e dalla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento anche centro ferroviario importante lungo la Roma-Ancona e testa della bretella Foligno-Terontola”. La seconda, “per la sua fiorente economia”. La ‘culta vallè, come chiama Giacomo Leopardi (Paralipomeni della Batracomiomachia, III, 7) la Valle Umbra, era a metà dell’Ottocento una delle aree più ricche dello Stato Pontificio, dove l’agricoltura, nonostante fosse organizzata mediante il diffusissimo contratto della mezzadria, favorevole ai proprietari ma capestro per i contadini, permetteva pingui traffici e commerci, un sostrato di fiere e di mercati noti anche oltre i confini immediati. In questo primo eroico periodo la Camera, s’è detto chiamata Camera di Commercio e Arti, assunse il ruolo, con competenza su tutta l’Umbria e la Sabina, di difendere gli interessi locali, mostrando molta attenzione allo sviluppo delle ferrovie, non a caso in quegli anni è in la costruzione la ferrovia Napoli-Portici – la prima in Italia – che sarà inaugurata quattro anni dopo, nel 1839. Inoltre suo compito è anche quello di promuovere e sostenere la formazione tecnica e professionale, dedicandosi pure “al monitoraggio delle attività agricole e manifatturiere, offrendo informazioni sulla vita economica e sui prezzi”. L’Italia sta scambiando e così l’Umbria. E così la Camera, che passerà attraverso varie trasformazioni, talune radicali, fino all’attuale profilo di ente essenzialmente di sostegno alle imprese. E di gestore di servizi essenziali legati in via esclusiva all’economia locale a nazionale. Nel libro, assai interessante, oggetto di questa segnalazione, la storia delle Ente Camerale – dal 1927, a seguito della creazione della Provincia di Terni, con competenza solo sulla provincia di Perugia –, prende corpo scorrendo i tempi della sua vita nei capitoli: I. 1835-1860/ Dalla Camera di Commercio di Foligno alla Camera di Commercio ed Arti dell’Umbria; II. 1860-1900/ Dall’Unità al nuovo secolo; III. 1925-1950/ Dall’età giolittiana al fascismo; IV. 1925- 1950/ La Camera di Commercio tra fascismo e dopoguerra; V. 1950-1999/ Il percorso verso l’autonomia; VI. 1999- 2010/ La nuova identità della Camera; VII. 1835-2010/ I caratteri del cambiamento del sistema produttivo in Umbria. Appendice: Profili biografici dei Presidenti e dei Vicepresidenti. Segretari Generali dal 1861 al 2011. Ma il volume non è soltanto di bell’aspetto, accurato nella veste grafica e nella redazione, è anche frutto di profonde ricerche nel copioso e organizzato archivio camerale, ed è illustrato sagacemente da stampe antiche, a cominciare dalla Veduta di Foligno di F.B. Werner del 1700 circa, e da fotografie d’epoca provenienti dal fondo iconografico della Camera, sì da costituire non una parte semplicemente di corredo, ma lo sfondo integrante e integrato delle pagine scritte. Un’opera collettiva e collettanea, dunque, al cui positivo esito hanno partecipato, con passione e competenza, tutti i settori dell’Ente. Davvero utile l’appendice dedicata agli organi presidenziali e direttivi che dal lontano 1835 al Presidente in carica ingegner Giorgio Mencaroni, hanno fatto grande e vitale la Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Perugia.