STUDI E RICERCHE

15 febbraio 2016

Excelsior I Trimestre 2016: previsioni in chiaroscuro

di La Redazione

Excelsior è il “Sistema informativo per l’occupazione e la formazione” realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, che ricostruisce annualmente il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese private dell’Industria e dei Servizi, escluse quelle del Settore Agricoltura e la Pubblica Amministrazione.

 

Le previsioni relative al primo trimestre 2016, diffuse da Excelsior, se sono confortanti a livello nazionale, lo sono purtroppo un po' meno per la nostra provincia. 

 

Infatti le imprese italiane prevedono di stipulare oltre 227.000 nuovi contratti di lavoro sia dipendente (tramite assunzioni effettuate direttamente dalle imprese) che "atipico" (contratti in somministrazione, incarichi a professionisti con partita IVA, collaborazioni occasionali o a progetto), in aumento del 19% rispetto ai 191.000 del trimestre precedente. Tuttavia questo aumento è una tendenza tipica di ogni nuovo anno (flessione nell'ultima parte dell'anno e incremento all'inizio del nuovo anno). 

Il dato davvero confortante è quindi l'aumento rispetto allo stesso trimestre del 2015: i flussi di lavoratori in entrata previsti fanno registrare un incremento dell'8%, consolidando quindi la tendenza positiva già emersa nei precedenti trimestri, che riflette la ripresa del ciclo economico e l'entrata a regime della riforma del mercato del lavoro (Jobs Act). Questo valore si deve sia all'aumento del 10% delle assunzioni dirette di lavoratori dipendenti che alla crescita del 5% dei contratti atipici, tra i quali si riduce notevolmente l'incidenza delle collaborazioni a progetto o coordinate e continuative.

 

Non sono altrettanto positive, invece, le previsioni per la nostra provincia. Come ha evidenziato il Presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni nella provincia "i nuovi contratti saranno 1.890, l'8% in meno rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Questo andamento tendenziale negativo è il risultato di una diminuzione del 12% delle assunzioni direttamente effettuate dalle imprese e di un aumento del 2% dei contratti atipici. In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno pari a 1.230 unità (65% dei contratti totali), mentre i contratti atipici dovrebbero attestarsi a circa 660 unità (35%)”.

 

Tuttavia si deve evidenziare anche la previsione di una variazione positiva dell'occupazione nei primi tre mesi del 2016: il "saldo" occupazionale atteso è infatti pari a +380 unità, in netto miglioramento rispetto alle -930 di un anno fa.

Nel dettaglio sono previste 1.890 "entrate" di lavoratori, a fronte di sole 1.510 "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi). Scendendo ancora di più nel dettaglio queste 380 unità positive dovrebbero essere costituite essenzialmente da contratti atipici (+500), cifra erosa dalle 120 unità in meno tra le assunzioni dirette di personale dipendente.

 

Si deve rilevare, poi, una forte prevalenza dei contratti a termine: 700 assunzioni saranno infatti effettuate con un contratto a tempo determinato, vale a dire il 57% del totale.

Guardando ai vari settori, inoltre, si attende una certa flessione nel comparto commerciale a vantaggio di quello industriale.

Un ultimo dato interessante è rappresentato dai lavoratori di alto livello che si pèrevede saranno assunti: ben 270 tra dirigenti, specialisti e tecnici, per una quota pari al 22% delle assunzioni totali programmate nella provincia, percentuale superiore di un punto sia alla media nazionale sia a quella regionale.

Rispetto allo scorso trimestre, tuttavia, dovrebbero aumentare le difficoltà delle imprese locali nel trovare le figure di cui necessitano: la quota di assunzioni difficili da reperire aumenta dal 14 al 18%. Anche a livello regionale si registra un incremento, dal 13 al 16%. Diminuisce, inoltre, la quota di assunzioni rivolte ai giovani, che si attesta al 34% del totale e si riducono anche, in termini relativi, le "opportunità" per le donne, che dovrebbero raggiungere una quota pari al 37% del totale.

 

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