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31 marzo 2011

Energia rinnovabile: significative esperienze in Umbria

di Silvio Gentile

Green Utility nasce per una coincidenza che potrebbe definirsi astrale il 9 Marzo 2007, esattamente lo stesso giorno in cui la Commissione Europea fissa gli obiettivi energetici e ambientali vincolanti per gli Stati membri al 2020, ossia la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, l’aumento dell’efficienza energetica del 20% e il raggiungimento della quota del 20% di fonti prodotta da fonti rinnovabili. La società originariamente da me fondata, è poi diventata una joint venture tra un team di giovani manager appassionati di energia e due importanti gruppi industriali, Solon SE, società tedesca leader mondiale nel settore fotovoltaico, e Gesenu SpA, primario operatore ambientale in Italia ed all’estero, per raccogliere la sfida della Rivoluzione Verde lanciata dalla Unione Europea per combattere i pericoli del cambiamento climatico. La mission imprenditoriale è quella di sviluppare grandi investimenti nel settore dell’energie alternative (grandi impianti fotovoltaici, impianti a biomasse) e di diventare l’energy manager di riferimento di grandi realtà pubbliche (ospedali, infrastrutture sociali, quartieri fieristici, etc.) e private (quartieri residenziali, poli industriali, centri direzionali) offrendo agli stessi soluzioni energetiche su misura alimentate a fonti rinnovabili promovendo pertanto un risparmio energetico ad elevata compatibilità ambientale. L’approccio di fondo è quello di creare un sistema energetico distribuito, sostenibile ed efficiente, producendo energia pulita presso il cliente in funzione delle esigenze e dei consumi di questo, considerando come miglior fonte alternativa di energia proprio il risparmio energetico. Una concreta declinazione di tale filosofia aziendale è stato l’impianto fotovoltaico a thin film perfettamente integrato sui tetti della nuova Fiera di Roma che, essendo tra i più grandi del mondo, è in grado di coprire circa il 25% dei fabbisogni elettrici del polo fieristico, oltre a ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera in misura equivalente a 200 ettari di bosco! Tale impianto ha assicurato il premio Impresa Ambiente 2007 quale miglior giovane imprenditore nella Green Economy. Dalla sua fondazione ad oggi, Green Utility, forte di un management team di circa 40 persone, ha realizzato impianti fotovoltaici per oltre 24 MWp e impianti di efficienza energetica/cogenerazione per oltre 12 MWelettrici, attivando in tal modo oltre 200 Milioni di euro di investimenti. Tali risultati sono stati raggiunti anche grazie alla partnership societaria creata a Giugno 2009 con il Fondo Sistema Infrastrutture (“FSI”), secondo fondo infrastrutturale italiano ed espressione di Unioncamere, che per il tramite di Orizzonte Solare Srl (80% FSI e 20% Green Utility) ha già realizzato investimenti per oltre 60 Milioni di euro nel fotovoltaico. Nell’ultimo periodo, Green Utility va rafforzando la sua presenza in Umbria, terra d’origine dei suoi principali manager e soci, essendo stata selezionata come partner per progetti di assoluto rilievo come il Progetto 360 Green grazie a cui l’azienda agricola Castello Montevibiano di Marsciano (www.montevibiano.it) è divenuta il primo produttore di olio e vino al mondo a zero emissioni di CO2 certificato nonché la realizzazione del più grande impianto fotovoltaico a terra in Umbria (4 MWp) per conto della Provincia di Perugia e di altri enti locali con lo scopo di riconvertire almeno parzialmente l’area mineraria asservita alla ex Centrale a carbone di Enel a Pietrafitta oramai dismessa. L’esperienza di Green Utility dimostra come la Green Economy costituisca oramai la pietra angolare di un nuovo sistema economico che andrà sempre più sviluppandosi nei prossimi decenni, ben al di là, pertanto, degli attuali sistemi incentivanti per alcuni impianti ad energia rinnovabile, come ad esempio quelli fotovoltaici, destinati giustamente a ridursi in ragione della crescente maturazione delle tecnologie di base. Chiaramente, non si potranno cogliere tutte le grandi opportunità della Green Economy se non si cambiano alcuni paradigmi chiave dell’impresa, prima fra tutti la convinzione che ci potrà essere un autentico sviluppo solo se il profitto di impresa non sarà solo monetario ma anche sociale e soprattutto ambientale.