DALL'EUROPA

Dall'UE strategie di crescita per le piccole e medie imprese

In arrivo la "better regulation" per una regolamentazione a misura di pmi

di Lorenzo Robustelli

L'Europa cerca la strada per consolidare il barlume di crescita che vede davanti a sé e per farlo uno dei punti fondamentali sono le Piccole e Medie Imprese. E' una strategia che si sta dispiegando secondo diversi tracciati. 

Per primo arriverà in porto il progetto della Banca europea per gli investimenti, che anticiperà il Piano Juncker per la crescita e inizierà a finanziare le Pmi già a partire dall'estate, prima che il Piano sia operativo. Secondo il commissario Ue per la Crescita, Jyrki Katainen, “le Pmi che hanno fame di liquidità e le mid-cap innovative potranno beneficiare di un’iniezione di capitale fortemente necessaria”.

Poi c' il TTIP, il trattato commerciale con gli Stati Uniti, che “sono un grande mercato che offre opportunità, ma non è facile”, ammette la commissaria al Commercio, Cecilia Malmström. Circa 150mila Pmi esportano negli Usa, il 28% di tutto l'export comunitario, per un valore di quasi 80 miliardi di euro. L'Italia è il Paese in cui c’è il maggior numero di Pmi che esportano oltreoceano: 30mila, per il 96% dell’export nazionale, un giro d'affari di 11,2 miliardi. Malmström evidenzia che però è uno sforzo titanico  mantenere questo trend: “Le multinazionali possono affrontare i doppi test, le doppie ispezioni e i vari dazi, le piccole non possono, e questi problemi possono essere alleviati dal Ttip”.

La Commissione sottolinea anche come in Italia “solo il 5,1% delle Pmi vende online, con un fatturato che si ferma al 4,8%”. E anche questo è un settore dove si interviene, spingendo per una migliore e più sicura rete internet.

Quarto pilastro è la legislazione. La Commissione ha presentato un progetto, che dovrà essere condiviso da governi e Parlamento europeo, per la “Better regulation”, un processo normativo più efficiente e più semplice. “Una delle più grandi critiche che riceviamo viene dalle Pmi, perse in un mare di norme complesse e poco funzionali – spiega il primo vice presidente della Commissione Frans Timmermans -. Con questa proposta vogliamo sentirci dire da questi imprenditori che 'Bruxelles ci ha ascoltato, le cose vanno meglio, c'è una regolamentazione migliore'”.

 

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