STUDI E RICERCHE

30 settembre 2011

Cosa c’è dietro l’acqua: Umbra Acque e il Servizio Idrico Integrato

di Enrico Menichetti

Umbra Acque S.p.A.

Umbra Acque è una Società per azioni con sede legale in Via G. Benucci n. 162, 06087 Ponte San Giovanni (PG), risultante dal processo di aggregazione e riarticolazione delle separate gestioni idriche preesistenti, che gestisce dal 1/01/2003 il Servizio Idrico Integrato (SII) nell’Ambito Territoriale Integrato n. 1 e n. 2 dell’Umbria (legge regionale 9/07/2007, n. 23).

 Alla data del 31/12/2010 la Società ha personale impiegato per n. 351 unità, il territorio servito è costituito da 38 Comuni dell’alta e media Umbria, per una popolazione complessiva servita di 551.286 abitanti (cfr. Tabella 1), con 230.081 utenze servite suddivise in comunali, condominiali, domestiche, domestiche non residenti, extradomestici (cfr. Tabella 2). Si tratta di una S.p.A. mista a maggioritaria partecipazione pubblica (il 60% delle azioni è detenuto da 36 Comuni, di cui 34 serviti e ricadenti nell’alta e media Umbria e che coincidono con quelli degli ATI n. 1 e n. 2 (con la sola eccezione di Costacciaro, Scheggia-Pascelupo, Fossato di Vico e Lisciano Niccone: cfr. Tabella 3) e con l’aggiunta dei Comuni di Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo non appartenenti ai suddetti ATI, mentre il restante 40% di azioni è in capo al socio operativo industriale ACEA S.p.A. (multiutility quotata in Borsa partecipata al 51% dal Comune di Roma), selezionato con gara europea nell’anno 2007. In tabella 3 si riporta l’elenco dei soci di Umbra Acque con le rispettive quote azionarie possedute al 31/10/2010. Si tratta di una S.p.A. mista a maggioritaria partecipazione pubblica (il 60% delle azioni è detenuto da 36 Comuni, di cui 34 serviti e ricadenti nell’alta e media Umbria e che coincidono con quelli degli ATI n. 1 e n. 2 (con la sola eccezione di Costacciaro, Scheggia-Pascelupo, Fossato di Vico e Lisciano Niccone: cfr. Tabella 3) e con l’aggiunta dei Comuni di Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo non appartenenti ai suddetti ATI, mentre il restante 40% di azioni è in capo al socio operativo industriale ACEA S.p.A. (multiutility quotata in Borsa partecipata al 51% dal Comune di Roma), selezionato con gara europea nell’anno 2007. In tabella 3 si riporta l’elenco dei soci di Umbra Acque con le rispettive quote azionarie possedute al 31/10/2010.

Missione societaria

Umbra Acque S.p.A. è incaricata di gestire un importante servizio pubblico, il SII, che comprende tutte le fasi del ciclo idrico consistenti nella captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua potabile, fognatura per le acque reflue domestiche/industriali/urbane, depurazione delle stesse e restituzione all’ambiente dell’acqua idoneamente trattata. La sua fondamentale “missione di interesse generale” consiste nel garantire a tutti il diritto ad un’acqua di qualità ed alla salvaguardia dell’ambiente su tutto il territorio di riferimento. A tal fine, ha sottoscritto con l’ATO di riferimento (ora ATI) la Convenzione di gestione la cui scadenza è prevista a fine anno 2027. Il Servizio Idrico Integrato: governance, tariffe e natura del servizio. Prima di passare all’esame dei principali dati riguardanti l’attività societaria, è opportuno in questa sede chiarire sinteticamente alcuni aspetti del SII che possono generare equivoci e percezioni distorte. In primo luogo, la governance del SII risulta assai complessa: da un lato, vi sono la Regione (cui è assegnato un ruolo pianificatorio a livello macro: Piano Regolatore Regionale degli Acquedotti e Piano Regionale di Tutela delle Acque), i Comuni (che attraverso l’Assemblea dei Sindaci dell’ATI programmano gli investimenti e determinano l’entità e l’articolazione della tariffa) e l’Autorità d’Ambito (che vigila e controlla sull’attività della Società di gestione); dall’altro, v’è la Società di gestione (Umbra Acque) che attua gli indirizzi decisi dai Comuni, veri titolari del servizio pubblico in esame, nel rispetto della pianificazione regionale e delle determinazioni regolatorie dell’Autorità d’Ambito. La Società di gestione, pertanto, si colloca a valle delle decisioni programmatorie, di indirizzo e di regolazione assunte dai sopra indicati competenti livelli istituzionali. In secondo luogo, occorre distinguere tra la “risorsa acqua” e il servizio necessario per la sua erogazione e depurazione. La risorsa, di per sé, non ha alcun costo per l’utente finale, poiché nella tariffa non è ricompreso alcun corrispettivo per il “bene comune acqua”; ciò che ha un costo sono invece le diverse fasi del SII con gli investimenti per le relative infrastrutture e la tariffa ne costituisce il corrispettivo. La tariffa, per legge, deve garantire la copertura integrale dei costi (costi operativi, canone di concessione, ammortamenti per investimenti, costo del capitale investito) e il rispetto dell’equilibrio economico-finanziario del gestore (art. 154, comma 1, d.lgs. 152/2006 e art. 117 TUEL). Il fatto che la tariffa sia parametrata al consumo di metri cubi di acqua, non modifica le precedenti affermazioni ed appare un ragionevole strumento per far sviluppare in capo agli utenti finali un responsabile e consapevole utilizzo dell’acqua pubblica, prezioso bene collettivo. In terzo luogo, il SII, come chiarito dalla Corte costituzionale, è un servizio avente natura economica (sentt. n. 325/2010 e n. 187/2011): il semplice gesto quotidiano di aprire un rubinetto per ottenere acqua corrente potabile, controllata e di qualità, infatti, presuppone una complessa organizzazione che ha una rilevanza oggettivamente industriale. Troppo spesso, poi, ci si dimentica che il servizio idrico integrato comprende aspetti certamente meno evocativi, ma altrettanto complessi da gestire e che richiedono investimenti anche superiori, quali la depurazione e la fognatura. Acqua pubblica e servizio economico, risorsa e infrastrutture, pertanto, convivono quotidianamente e le società di gestione sono chiamate a rendere effettivo il diritto fondamentale ad un’acqua di qualità ed alla salvaguardia dell’ambiente su tutto il territorio di riferimento, attraverso l’erogazione del servizio idrico integrato in tutte le sue diverse fasi.

Adduzione e distribuzione

La Società gestisce la rete di adduzione e distribuzione (acquedotti, reti e impianti) che con continuità conduce acqua potabile sempre super-controllata (quasi 95.000 controlli annui) nelle nostre case e luoghi di lavoro (cfr. Tabella 4). I dati relativi ai volumi (cfr. Tabella 5) evidenziano quale principale criticità le elevate perdite della rete, la cui prevalente causa va individuata nella vetustà/obsolescenza delle infrastrutture di rete (che nei nostri territori hanno in gran parte superato la soglia della durata media, stimabile in 40-50 anni). Per affrontare tale situazione, oltre agli investimenti infrastrutturali di manutenzione ed ammodernamento della rete programmati dalla Assemblea dei Sindaci dei Comuni degli ATI n.1 e n.2, la Società è attualmente impegnata nello sviluppo dei seguenti progetti ed interventi volti alla ricerca e contenimento delle perdite ed al controllo della pressione di erogazione, per circa 3 milioni di euro, con attesa di recupero a regime pari a 140 litri al secondo: a) distrettualizzazione delle reti e controllo attivo delle pressioni. Tale attività viene svolta per intero all’interno della società, dalla progettazione del distretto alla riparazione della perdita. Ad oggi sono stati realizzati 35 distretti che interessano principalmente le aree maggiormente urbanizzate, per un complessivo di circa 65.000 utenze e circa 650 km di rete; b) sviluppo ed implementazione del telecontrollo, per monitorare costantemente sia le adduzioni che le reti di distribuzione principali, mediante 400 apparati per il controllo remoto degli impianti di cui 161 RTU (unità di trasmissione remote) solo per il settore acquedotto, e che ogni anno provvede ad implementare sulle aree ancora sprovviste (nel 2010 sono state installate 8 nuove RTU e sostituiti o ammodernati complessivamente 10 apparati periferici). Il lavoro effettuato ha consentito tra il 2004 e il 2009, di ridurre il volume di perdita annua di 2.000.000 di mc.; c) nell’anno 2010, con un investimento di circa 320.000 Euro, è stato anche implementato un sistema di controllo che permette, in tempo reale e con procedure semplificate, di conoscere il quantitativo complessivo di acqua immesso in rete, Tale sistema si basa sulla misura diretta dell’acqua prelevata dai maggiori impianti (pari all’80% del complessivo) e sulla stima del restante 20% compiuta tenendo conto delle variabili stagionali. d) da settembre 2010, oltre all’attività di base di gestione dei distretti già realizzati, Umbra Acque in partnership con tre Società di Ingegneria (SGI S.p.A., Dewi s.r.l. e SPS s.r.l.) ha avviato i lavori di realizzazione del progetto LIFE PALM (Pump And Leakage Management), per i quali sono previsti 3 anni per la realizzazione con un costo totale di 1.589.690 Euro, con cofinanziamento dell’Unione Europea e del Ministero dell’Ambiente. Scopo del progetto è quello di realizzare uno strumento che consenta di individuare, raggiungere e mantenere gli obiettivi di perdita “minima” in funzione dei costi di produzione ed approvvigionamento dell’acqua, andando principalmente ad ottimizzare il sistema di pompaggio al fine di minimizzare i costi energetici e gestionali. Questo strumento ha la finalità di dare utili informazioni su l’individuazione del punto fino a cui conviene economicamente spingersi nella ricerca delle perdite. Al fine di mettere in luce i risultati del progetto, verranno realizzati dei distretti su reti di acquedotto sia in zona urbana che rurale.

Fognatura e depurazione

Umbra Acque, inoltre, gestisce la rete di fognatura con i relativi impianti di depurazione (cfr. Tabella 6) chiudendo così il ciclo dell’acqua con una restituzione all’ambiente di qualità e rispettosa degli standard ambientali (cfr. Tabella 7).

Miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia

Sempre con riferimento agli interventi volti a recuperare efficienza posti in essere da Umbra Acque e finanziati nell’ambito del Piano degli investimenti concordati con l’Autorità d’Ambito, oltre alla ricerca e contenimento perdite sopra indicata, si segnalano: - interventi per circa 1 milione di euro per il recupero di efficienza di stazioni di sollevamento e pompaggio con un recupero stimato in termini di minore potenza elettrica installata pari a circa 200 kW; - interventi finalizzati alla minore produzione di fanghi attraverso miglioramento della percentuale di secco (centrifughe ad elevato rendimento, ottimizzazione dei processi di digestione anaerobica, essiccatori ecc.); - la partecipazione al progetto AERE con l’Università di Firenze, insieme ad alcune tra le più grandi società di gestione del SII toscane (Firenze e Pisa) e con l’AQP (Acquedotto Pugliese), finanziato dal Ministero dell’Ambiente per lo studio e l’implementazione di sistemi di controllo nella fase ossidativa degli impianti biologici di depurazione per il contenimento dei costi energetici; - lo sviluppo di un progetto, in collaborazione con la MCM Energy Lab srl, società Spin-off del Politecnico di Milano, per la realizzazione di piccoli impianti per il recupero dell’ energia dissipata dalle valvole di riduzione inserite nelle reti idriche per il controllo della pressione.

Sistemi di gestione (Qualità/Sicurezza/Ambiente)

Sotto il profilo dei sistemi di gestione (Qualità/Sicurezza/ Ambiente), Umbra Acque S.p.A.: a) è certificata UNI EN ISO 9001:2008 per l’erogazione di servizi di distribuzione di acqua potabile, per la progettazione, costruzione, installazione, conduzione e manutenzione di reti per la distribuzione dell’acqua potabile e per l’erogazione del servizio di fognatura e depurazione (questi ultimi solo nel comune di Città di Castello); b) sta per ottenere l’accreditamento per il laboratorio aziendale di Pian della Genna (PG) ed ha avviato le attività volte a ottenere la certificazione ambientale (ISO 14001) e sicurezza (OHSAS 18001) per gli impianti di depurazione di Città di Castello e di Ponte Valleceppi (PG).

Soddisfazione dei cittadini/utenti

Nello svolgimento delle attività affidate - monitorato anche attraverso articolate indagini semestrali di soddisfazione degli utenti (disponibili pubblicamente sul nostro sito www.umbraacque.com) e da confronti tecnico-economici condotti su base mensile con i principali operatori del settore in Italia - Umbra Acque risulta sistematicamente al primo o secondo posto per efficienza del servizio, per economicità dello stesso, per trasparenza e per qualità percepita dagli utenti.

Progetto Fontanelle

Merita un cenno, infine, il “Progetto Fontanelle” che vede impegnata Umbra Acque, insieme all’importante contributo economico assicurato dalla Regione dell’Umbria, nell’installazione di moderni erogatori automatici di acqua pubblica proveniente dall’acquedotto in numerosi Comuni del territorio di riferimento. Ogni Fontanella eroga acqua naturale e gassata (addizionata con circa 8 mg/l di anidride carbonica), refrigerata, al prezzo modico di 5 centesimi per ogni litro e mezzo e rimane in funzione tutti i giorni dalle ore 7 alle 23. Nelle ore notturne di chiusura, il distributore procede alla sanificazione automatizzata. L’acqua delle Fontanelle è la stessa che arriva nelle case, ma viene sottoposta, prima dell’erogazione, a tre trattamenti per migliorarne le qualità organolettiche e la gradevolezza: un filtro a carbone attivo per rimuovere tutti gli odori e in particolare quello di biossido di cloro; un filtro su lampada ad ultravioletti per garantire la purezza microbiologica; un passaggio su banco di ghiaccio per portare l’acqua ad una temperatura inferiore ai 10° C. L’acqua così erogata è caratterizzata da un equilibrato contenuto di sali minerali, ha durezza totale medio bassa ed è praticamente priva di composti azotati derivanti da attività antropiche. Quella che arriva nei rubinetti domestici, naturalmente, resta comunque acqua sempre super-controllata e di alta qualità e il Progetto delle Fontanelle è coerente con l’obiettivo di rilanciare la cultura dell’acqua pubblica e della sua qualità, facendone comprendere al cittadino/ utente il valore e l’importanza anche attraverso un corretto utilizzo. Il Progetto, in particolare, ha la finalità di promuovere un uso consapevole dell’acqua potabile dell’acquedotto pubblico salvaguardando allo stesso tempo l’ambiente. Tale ultimo effetto si raggiunge contribuendo a ridurre sia l’immissione in commercio di bottiglie di plastica che divengono rifiuti altamente inquinanti, sia il relativo smaltimento, sia l’immissione in atmosfera di anidride carbonica derivante dal trasporto su gomma delle acque minerali imbottigliate (che spesso percorrono centinaia di chilometri prima di arrivare nei nostri supermercati, dove spesso restano sui bancali all’aperto esposte agli agenti atmosferici per giornate intere). L’inaspettato successo dell’iniziativa nei Comuni ove è già stato installato l’impianto di erogazione (Perugia, Città di Castello, Castiglione del Lago, Marsciano e Magione) sta spingendo molti Comuni a richiedere l’installazione della Fontanella nei rispettivi territori: sono già in programma entro la fine dell’anno 2011 realizzazioni a Gubbio, Pietralunga e Cannara, che proseguiranno negli anni successivi in tutti i Comuni che lo richiederanno. Il Progetto Fontanelle costituisce un piccolo ma significativo esempio di come Umbra Acque, insieme alla Regione ed ai Comuni, intende svolgere la propria missione di servizio pubblico, assicurando ai propri cittadini una buona acqua pubblica a “chilometri zero”, ad un costo (del servizio) “quasi zero” e con ricadute positive sull’ambiente.

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