STUDI E RICERCHE

14 ottobre 2015

Borse Merci. Quotazioni a confronto

di Andrea Pasqualucci

Vi sono alcune peculiarità della Borsa Merci di Perugia rispetto a quella di Bologna, che si riflettono su differenze anche significative di prezzo con riferimento alle principali categorie merceologiche cerealicole. Per una corretta analisi bisogna premettere che tali differenze sono in larga parte riconducibili sia alla diversa fase di scambio presa in esame dai rispettivi Listini, sia alle diverse caratteristiche che presenta il mercato perugino rispetto a quello del capoluogo emiliano.

Il fenomeno ha assunto negli ultimi anni una certa importanza per gli agricoltori locali che, anche attraverso le loro rappresentanze di categoria, hanno espresso forti  interrogativi sul valore delle quotazioni perugine. Secondo le associazioni degli agricoltori le quotazioni del frumento tenero, ma soprattutto del frumento duro, a Perugia sono molto più basse che a Bologna, con punte di oltre 4 euro a quintale (40 euro a tonnellata dato il riferimento a tale unità di misura da parte dei Listini delle Borse Merci) per l’ultima categoria merceologica citata.

Concentrando l’analisi al I° semestre 2015, si può partire dal frumento tenero fino (p.s. 79 e oltre kg/hl per Perugia; p.s. 78 kg/hl per Bologna) i cui prezzi a Perugia si attestano su livelli inferiori di circa 19 euro a tonnellata rispetto a quelli di Bologna, anche se poi nel corso del semestre considerato si può notare come l’andamento delle quotazioni presso le due piazze sia sostanzialmente analogo, con variazioni dello stesso segno anche se non della stessa rilevanza, con una tendenza quindi della forbice ad allargarsi sia pure leggermente e con un passaggio dai – 18,4 euro a tonnellata di gennaio ai – 21,00 euro di maggio a sfavore di Perugia (a giugno si ha l’interruzione della quotazione a Perugia in attesa del nuovo raccolto).    

Innanzitutto è da tener presente che la Borsa Merci di Perugia è una delle pochissime Borse Merci che quota il frumento (sia duro che tenero) “franco centri di raccolta. Escluso qualsiasi costo dei servizi” cioè quota il prezzo della merce che viene pagato direttamente all’agricoltore dal commerciante e/o dalla cooperativa al momento della consegna. Bologna come del resto la maggior parte delle Borse Merci quota il frumento tenero di produzione locale “franco partenza dal magazzino del centro di raccolta”, con la conseguenza che nel prezzo della merce sono incluse le spese che il grossista/stoccatore deve sostenere per portare la merce al trasformatore (industria molitoria) pari a circa 5/7 euro alla tonnellata cifra quest’ultima che va ad aggiungersi al prezzo pagato all’agricoltore per la merce in quanto tale.

Da quanto sopra detto si evince che per quanto riguarda il frumento tenero una differenza di circa 5/7 euro a tonnellata a favore di Bologna è per così dire fisiologica. A ciò si aggiunga, anche in questo caso, la peculiarità del mercato cerealicolo perugino caratterizzato dalla presenza di un gran numero di produttori di frumento tenero estremamente frammentati a cui si contrappone di fatto un numero ristretto di 7 o 8 acquirenti che esercitano un potere molto forte in sede di contrattazione.E’ da sottolineare comunque come nell’arco temporale che va dal gennaio 2015 a maggio 2015 la differenza di 5/7 Euro a tonnellata sopra citata è stata costantemente superata (il differenziale medio nel periodo preso sopra in esame tra Perugia e Bologna è stato infatti pari a 19,075 euro a tonnellata a favore di Bologna per quel che riguarda il frumento tenero fino.

Analogamente a quanto visto per il frumento tenero anche per il frumento duro fino (p.s. 79/80 kg/hl per Perugia; p.s. 79/80 kg/hl per Bologna), buono mercantile (p.s.76/78 kg/hl per Perugia; p.s.76/77 kg/hl per Bologna) e mercantile (p.s.73/75 kg/hl per Perugia; p.s.74/75 kg/hl per Bologna) i prezzi di Perugia si attestano su livelli inferiori rispettivamente di 39,867 euro a tonnellata per il primo, di 37,337 euro a tonnellata per il secondo e di 38,470 euro a tonnellata per il terzo rispetto a quelli di Bologna; anche in questo caso è possibile notare come, nel corso del semestre considerato, l’andamento delle quotazioni presso le due piazze sia sostanzialmente simile, con variazioni dello stesso segno ma non anche della stessa rilevanza, con una tendenza quindi della forbice ad allargarsi, con un passaggio dai – 33,333 euro a tonnellata di gennaio ai – 46,000 euro di maggio a sfavore di Perugia per la qualità di frumento migliore, dai - 34,833 euro ai – 39,500 euro per il buono mercantile e  dai - 39,000 euro ai – 39,500 euro per il mercantile

Anche in questo caso per una corretta analisi della situazione bisogna partire dalle peculiarità che presenta la Borsa Merci di Perugia rispetto a quella di Bologna dovuta non solo alla diversa fase di scambio presa in esame dai rispettivi Listini ma anche dalle diverse caratteristiche che presenta il mercato perugino rispetto a quello del capoluogo emiliano.

Come già accennato nel corso del I° semestre  2015 si è registrata una differenza media di circa 40 euro a tonnellata, di oltre 37 euro e di quasi 38,5 sempre a tonnellata, a seconda della tipologia di grano presa in considerazione fra la quotazione del frumento duro delle due Borse Merci a favore di Bologna; tale dato tuttavia va analizzato tenendo in primo luogo presente la diversa fase di scambio cui fanno riferimento i Listini delle Borse sopra citate.

Il Listino della Borsa Merci di Perugia quota, come già visto per il frumento tenero, il frumento duro di produzione locale “franco centri di raccolta. Escluso qualsiasi costo dei servizi”. E’ in sostanza il prezzo della merce che viene pagato direttamente all’agricoltore dal commerciante e/o dalle cooperative alla consegna escluso trasporto e spese accessorie.

Il Listino della Borsa Merci di Bologna quota il frumento duro Produzione Centro “franco arrivo” quindi in tal caso nel prezzo della merce sono incluse le spese di trasporto pari a circa 15 euro a tonnellata ed il compenso per il grossista pari all’incirca anch’esso a 15 euro a tonnellata per un totale quindi di 30 euro complessivi a tonnellata che vanno ad aggiungersi al prezzo pagato all’agricoltore per la merce in quanto tale.

A ciò si aggiungano quelle che sono le peculiarità del mercato cerealicolo perugino caratterizzato dalla presenza di un numero enorme di produttori di frumento duro (per lo più estremamente parcellizzati, con modeste quantità di prodotto pro capite) a cui si contrappone di fatto la sostanziale assenza di  imprese molitorie che lavorino tale tipologia di prodotto, localizzate nel territorio provinciale.

E’ chiaro che in una tale situazione di mercato il rischio di perdere per cosi dire “per strada” qualche centesimo da parte dell’agricoltore perugino rispetto a quello bolognese è una possibilità tutt’altro che remota.

Si consideri da ultimo che il “frumento Produzione centro” quotato alla Borsa Merci di Bologna è prevalentemente di provenienza maremmana e per questo di qualità leggermente superiore a quello umbro, cosa che incide, seppure in misura lieve, sulla differenza di prezzo lamentata.

Per tutte le ragioni sopra riportate la differenza tra le quotazioni del frumento duro registrate a Bologna rispetto alle quotazioni dello stesso prodotto registrate alla Borsa Merci di Perugia  va quanto meno decurtata di 20/30 euro a tonnellata  che, come abbiamo già visto, corrispondono alle spese per il trasporto e per il compenso del grossista incluse nel prezzo franco arrivo quotato a Bologna ed escluse invece nel prezzo franco partenza quotato alla Borsa Merci di Perugia. Ecco allora come le difformità di prezzo che si sono riscontrate tra le due Borse nell’arco temporale che va dal gennaio 2015 a maggio 2015  trovano la loro parziale giustificazione.   

Analogamente a quanto visto per il frumento tenero e duro anche per l’orzo di qualità migliore (p.hl. 64 e oltre per Perugia, p.hl. 64/66 per Bologna), per quello di qualità leggermente inferiore  (p.hl. 60-63 per Perugia, p.hl. 60/62 per Bologna) e per quello di qualità peggiore (p.hl. sotto 60 per Perugia, p.hl. 57/59 per Bologna) i prezzi di Perugia si attestano su livelli inferiori rispettivamente di quasi 26 euro a tonnellata per il primo, di oltre 29 euro a tonnellata per il secondo e di addirittura 33,37 euro a tonnellata per il terzo rispetto a quelli di Bologna.

Al riguardo anche per l’orzo vale il discorso già fatto per il frumento tenero e la conseguente conclusione che una differenza di circa 5/7 euro a tonnellata a favore di Bologna è per così dire fisiologica.

E’ da sottolineare anche in questo caso come nell’arco temporale che va da gennaio 2015 a maggio 2015 la differenza di 5/7 Euro a tonnellata sopra citata è stata costantemente superata ( il differenziale medio nel periodo preso sopra in esame tra Perugia e Bologna è stato infatti pari a 25,894 euro a tonnellata a favore di Bologna per quel che riguarda l’orzo di qualità migliore).

Per quanto riguarda poi il mais bisogna sottolineare come in questo caso, a differenza di quanto visto per tutte le categorie merceologiche cerealicole analizzate fino a qui, i prezzi della Borsa Merci di Perugia  e quelli della Borsa Merci di Bologna sono abbastanza allineati con un differenziale medio di + 8,283 euro a favore di Bologna.

Passando infine al raffronto tra le quotazioni delle Borse di Perugia e Bologna con i prezzi rilevati presso la Borsa Merci Telematica Italiana nel I° semestre 2015 bisogna fare una premessa circa le loro differenze  di fondo.

L’ accertamento dei prezzi presso le Borse Merci tradizionali viene effettuato da una Commissione appositamente insediata che con un meccanismo di contraddittorio tra acquirenti e venditori individua la forchetta dei prezzi entro le quali si vanno perfezionando le contrattazioni nell’arco della settimana di riferimento. Le quotazioni di BMTI invece derivano dalle singole contrattazioni avvenute sulla Borsa Merci Telematica Italiana.

In relazione alle tre merceologie esaminate la BMTI infatti costruisce quotazioni medie dei contratti stipulati, ove la media è ponderata per i rispettivi quantitativi sottostanti a ciascun contratto; si tratta quindi di quotazioni che se vogliamo hanno natura maggiormente spot ed è quindi normale che in casi particolari si possano avere delle divergenze con i prezzi rilevati sui mercati tradizionali.

In ogni caso passando all’esame del frumento tenero fino si può notare come il livello dei prezzi rilevati dalla BMTI sia praticamente analogo rispetto a quello registrato alla Borsa Merci di Bologna mentre l’andamento dei prezzi stessi praticamente coincida con quello rilevato alle due Borse merci tradizionali (tranne maggio) anche se con maggiori oscillazioni cioè con aumenti e diminuzioni più accentuati coerentemente del resto con quanto ci si attende da quotazioni basate, come già detto, su singole contrattazioni.

Passando poi all’esame del frumento duro bisogna anzitutto sottolineare come le quotazioni della Borsa Merci Telematica Italiana sono franco partenza, la tipologia su cui si addensa la maggior parte degli scambi BMTI, e non franco arrivo come Bologna; nonostante ciò i prezzi rilevati dalla BMTI si attestano su livelli mediamente superiori di ben 44,973 euro rispetto a quelli della Borsa Merci di Perugia.

Bisogna comunque tener presente anche in questo caso le peculiarità del mercato perugino che abbiamo già esaminato a proposito del frumento tenero e duro e il fatto che, come già detto, i prezzi rilevati dalla BMTI si riferiscono a singole contrattazioni nell’ambito delle quali è normale riuscire a spuntare prezzi maggiormente favorevoli rispetto a quelli quotati dai mercati tradizionali; ciò in quanto le quotazioni delle Borse Merci classiche come quelle di Perugia  normalmente costituiscono a livello di contrattazioni una base al di sotto della quale nella quasi totalità dei casi non si scende rappresentando così una garanzia per chi va a vendere il proprio prodotto.

Per quanto riguarda infine il mais bisogna sottolineare come in questo caso, a differenza di quanto visto per tutte le categorie merceologiche cerealicole analizzate fino ad adesso, i prezzi rilevati dalla BMTI si attestano su livelli praticamente identici rispetto a quelli della Borsa Merci di Perugia.

L’andamento dei prezzi rilevati da BMTI invece è difficilmente confrontabile in quanto manca la quotazione di maggio mentre è presente quella di giugno, comunque fino ad aprile l’andamento è analogo a quello delle due Borse merci tradizionali ad eccezione di febbraio. 

 

Approfondimenti (Obiettivo Impresa) sul mercato Borsa Merci di Perugia

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