VISIONI D'IMPRESA

16 dicembre 2014

Artigianato umbro e digitale: intervista ad Andrea Gambini

di Chiara Ceccarelli

Il futuro artigianale umbro e italiano passerà sempre più per il digitale. E porterà effetti positivi solo se accompagnato da un profondo cambiamento culturale e manageriale. Ne è convinto Andrea Gambini, titolare dell’impresa G.&V. Associati, membro del Comitato giovani imprenditori della Camera di Commercio di Perugia, tra i primi organismi nati in Italia, impegnato nella promozione dell’innovazione e internazionalizzazione d’impresa e nella formazione delle giovani risorse aziendali.

Dottor Gambini, come favorire l'internazionalizzazione e la digitalizzazione delle imprese aderenti a Confartigianato?

“Le imprese artigiane si stanno progressivamente affacciando alla rete. Stanno scoprendo le opportunità che l’economia digitale offre. Siamo in una fase di transizione complessa e non ancora compiuta. In passato, il sostegno economico all’impresa artigiana era l’elemento prioritario. Bastava erogare risorse all’artigiano che si muoveva in autonomia nel mercato locale. Oggi, il mercato è globale e il compito delle Associazioni di categoria deve essere senza dubbio quello di driver d’innovazione. Compito che va adattato alla realtà di riferimento. Le esigenze e le prospettive di una bottega artigiana individuale sono differenti da quelle di un’impresa familiare alle prese con il ricambio generazionale o da quelle di una start up giovanile. Adoperarsi per far crescere, all’interno delle imprese artigiane, manager dell’innovazione veramente all’altezza del compito è decisivo”.

Rimbalzi di vendite e visibilità, diffusione del brand, dialogo con la clientela dei mercati emergenti. Internet può rilanciare l’artigianato?

“Internet può essere un valido strumento per rilanciare l’artigianato ma per competere con successo occorre conoscere le regole del web. Occorre sapere che aprire un sito vetrina amplifica sicuramente la visibilità aziendale ma non necessariamente porta risultati in termini di fatturato. Il fattore distintivo su cui puntare per ottenere successo ed aumentare le vendite è creare valore intorno al brand. Dietro a un marchio c’è la storia di un manufatto, i valori di un’impresa, c’è il territorio. Tutte queste informazioni devono essere elaborate secondo i formati dei nuovi media digitali per ottenere dei risultati in termini di visibilità e contatto”.

L’avvento del digitale riscrive la struttura organizzativa del lavoro. Quale novità ha portato nella sua azienda?

“Internet permette di abbattere le barriere fisiche con notevoli risparmi sugli spostamenti. Facilita la condivisione di dati ed informazioni. Consente un dialogo diretto con committenti e clienti finali. Riduce i tempi d’attesa. Permette di lavorare in remoto. L’uso sistematico delle nuove tecnologie aumenta dunque la qualità e quantità del lavoro eliminando i momenti improduttivi. Può ottimizzare tutti i settori, dall’amministrazione al commerciale, dalla produzione alla logistica. Ma la sola tecnologia non può bastare a trasformare di colpo un’azienda del secolo scorso. Serve un cambiamento culturale e manageriale, capace di sfruttare le potenzialità della rivoluzione digitale”.

L’e-commerce può facilitare i processi di internazionalizzazione. In base alla sua esperienza aziendale, qual è la strategia da adottare per competere con successo?

“L’e-commerce da solo non basta. Dietro la new economy c’è e deve esserci la old economy. Basta guardare alle categorie merceologiche più vendute in rete. Si tratta prevalentemente di libri, strumenti elettronici, abbigliamento. Il consumatore compra online perché conosce già il prodotto. Per competere con successo serve allora una strategia di sviluppo del marchio. Costruire un brand forte richiede competenze, molto impegno, una precisa strategia e tante risorse economiche. Questa sfida si può affrontare o avendo nelle aziende un’adeguata massa critica o attraverso la creazione di reti di impresa che condividano un progetto di sviluppo commerciale internazionale, anche digitale, per esempio di e-commerce. Per intraprendere questo percorso, inoltre, sono necessarie risorse umane qualificate, affiancate da professionisti competenti. Avviare, gestire e sviluppare un marchio, comunicare adeguatamente e coerentemente i propri valori, superare il nanismo dimensionale, sono oggi tra le principali sfide che il settore artigiano deve affrontare”.

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