ARTE, MUSICA & CULTURA

30 giugno 2012

Umbria, l'arte non è solo antica

di Massimo Duranti

 L’Umbria, ricca quanto mai di arte, con opere che spaziano da Giotto a Perugino, Pinturicchio, Signorelli, e poi Piero della Francesca, Raffaello, tanto per ricordare solo alcuni dei nomi più illustri, quelli che richiamano il turismo colto, ma anche di massa da ogni parte del mondo, ha bisogno di differenziare e articolare la propria pur ricca offerta culturale e allora ci si è resi conto che, sempre in fatto di arte, abbiamo anche altro, oltre all’antico e al moderno. Non disponiamo di musei come il Castello di Rivoli a Torino, il MART di Trento-Rovereto, né il MACRO e il MAXXI di Roma, ma in fatto di arte contemporanea possiamo contare su una rete spontanea, nel senso che è nata da sola, senza programmazione alcuna, di mediepiccole realtà. Musei, alcuni di eccellenza, ma soprattutto luoghi di produzione di mostre ed eventi, una realtà che è poco nota anche agli umbri, figurarsi agli addetti ai lavori del turismo internazionale. E allora è sorta l’esigenza di censire queste emergenze e di inserirle in una insolita guida all’arte contemporanea in Umbria. In molti conoscono il Museo Burri a Città di Castello, nelle due sedi di Palazzo Albizzini e degli ex Seccatoi del Tabacco, alla periferia della stessa città, pochi il Museo Dottori e la raccolta di Beuys a Perugia, i parchi di scultura di Tuoro e di Brufa; ancor meno i musei di Emilio Greco a Orvieto e quello della Pro Civitae di Assisi, quello di Fazzini a Santa Maria Degli Angeli. Lo stesso dicasi per Palazzo Collicola a Spoleto, per la Scarzuola di Montegabbione e per il museo CAOS di Terni, tanto per fare solo alcuni esempi. Umbria arte contemporanea - percorsi & luoghi, con testi italiano/inglese, è stata promossa dalla APT agenzia di Promozione turistica dell’Umbria – Regione Umbria, assessorato alla Cultura, Umbria Culture, regional consortium of Cultural Tourism, Sviluppumbria. È curata da un gruppo di critici d’arte ed esperti: Antonio Carlo Ponti, Andrea Baffoni, Giovanna Brenci, Francesca Duranti e il sottoscritto e sarà edita in autunno da Edizioni Big Project. La guida è articolata in otto itinerari che, solo in parte, corrispondono ai territori dei vecchi comprensori. Le scelte al riguardo tengono conto della necessità di offrire per ognuno degli ambiti individuati un numero adeguato, per qualità e quantità, di musei, luoghi al chiuso e all’aperto e altri spazi pubblici e privati dedicati, in tutto o in parte, al contemporaneo. In questo modo al turista (e all’operatore) si potranno offrire pacchetti per visite significative che prevedano soggiorni brevi, ma anche più o meno lunghi a seconda se si prevedono abbinamenti fra più itinerari o offerte combinate con altre manifestazioni culturali che si svolgono periodicamente sul territorio. Ogni itinerario è introdotto da una lunga descrizione del territorio interessato, come nelle guide turistiche tradizionali, corredato di immagini, nel quale si conduce il turista o l’appassionato d’arte per mano. Questi testi racconteranno città e borghi in generale, indicheranno anche altre emergenze culturali come i grandi musei d’arte antica, ma anche le gallerie private, le sculture sparse episodicamente in piazze e vie e le piccole e grandi manifestazioni delle quali l’Umbria è ricca in tutte le stagioni. I Musei d’arte contemporanea, i parchi di sculture, le sculture all’aperto, i musei tradizionali, ma con sezioni specifiche dedicate al contemporaneo, i centri espositivi, le emergenze architettoniche civili e religiose, subito dopo l’introduzione di cui sopra, saranno oggetto di approfondimento con apposite schede illustrative e dettagliatamente informative, ovviamente corredate da ampie illustrazioni. Si parte dall’Alta Valle del Tevere-Trasimeno, dunque l’Umbria nord ovest, cominciando da San Giustino e poi Città di Castello, Umbertide, Corciano, Magione, Passignano, Tuoro, Castiglione del Lago, fino a Panicale. Qui domina Alberto Burri, uno dei grandi artisti del Novecento a livello mondiale, che ha lasciato alla sua città il meglio della sua produzione articolandola egli stesso su due spazi espositivi: il Palazzo Albizzini nel centro storico e gli ex Seccatoi del tabacco, nell’immediata periferia, retti da una Fondazione che porta il suo nome. Probabilmente il più grande museo privato d’arte contemporanea non solo italiano, la struttura ha grandi potenzialità di richiamo, ma la sua fruizione va abbinata ad altre situazioni e altri eventi. Fra le numerose ulteriori emergenze che si trovano in questo territorio basti segnalare le raccolte di ceramica in vari comuni come Umbertide, e poi spazi espositivi a Corciano, affreschi e sculture sparsi diffusamente. Ma c’è in questo itinerario un’altra eccellenza del contemporaneo: il “Campo del sole” a Tuoro sul Trasimeno, Punta Navaccia, in riva al Lago Trasimeno, un parco di sculture realizzato fra il 1985 e il 1989 con 27 colonne disposte lungo una spirale caudata, firmate dai più grandi scultori internazionali della fine del ‘900: da Cascella a Berrettini, Staccioli, Azuma, Tilson, Liberatore, Nivola, Ogata, Gio Pomodoro, Trubbiani… L’itinerario dell’ Eugubino – Gualdese -Assisiate, l’Umbria nord est, presenta luoghi e iniziative sulla ceramica contemporanea a Gubbio e Gualdo. A Gubbio c’era la Biennale della scultura, ora interrotta, ma al Parco Ranghiasci vi sono delle permanenze di quella manifestazione. Ad Assisi c’è un importante museo d’arte contemporanea, quello della Pro Civitate Christiana, poco visitato rispetto ai contenuti eccellenti come Rouolt, ma c’è anche un bel Museo a Santa Maria degli Angeli dedicato a Pericle Fazzini. Arriviamo al cuore della regione con l’itinerario del Perugino, riguardante il solo territorio del capoluogo regionale. Qui spicca il Museo di Palazzo della Penna del Comune di Perugia dove sono ubicate la Raccolta Dottori, un piccolo, ma non troppo, museo sull’opera di Gerardo Dottori, maestro dell’Aeropittura futurista, molto amico di Marinetti, con una quarantina fra disegni e dipinti dalla stagione divisionista dei primi Novecento fino al Nuovo paesaggio moderno degli anni Sessanta, ma anche con una ricca documentazione d’archivio ed altri supporti. Nella stessa sede ci sono Sei rare e preziose lavagne di Joseph Beuys, realizzate a Perugia in un incontro con Burri. Ampio spazio è previsto per le sculture sparse in città e per interventi architettonici come quello di Aldo Rossi e del MINIMETRO di Jean Nouvel e gli spazi espositivi come il CERP della Provincia. L’itinerario della Valle umbra, ad est della regione, comprende Foligno, Spello, la montagna e Montefalco in particolare. Qui spiccano il Museo CIAC di Foligno come spazio espositivo, ma soprattutto l’eccezionalità della installazione permanente della “Calamita Cosmica”di De Dominicis, il grande scheletro dell’intrigante artista italiano, nella restaurata chiesa dell’Annunziata. Ancora, l’imponente chiesa di Fuksas vicino al nuovo ospedale, che tante polemiche ha suscitato a livello internazionale. E poi il Museo di Palazzo Lucarini, a Trevi, dove si svolgono mostre, anche di levatura internazionale, non episodicamente e ancora spazi, iniziative ed opere sparse fra Spello (villa Fidelia), Scopoli, Cancelli, Bevagna (la nuova cantina Lunelli disegnata da Pomodoro) e Montefalco. La Media Valle del Tevere, altro cuore della regione, presenta un itinerario che comprende Brufa, Torgiano, Deruta, Todi e Collevalenza, e comprende una delle eccellenze umbre nel contemporaneo. Ci riferiamo alla “Strada del vino e dell’arte” che, nel suo lungo itinerario fra le colline torgianesi feconde di ottimo vino, ospita da ventisei anni in progress sculture realizzate appositamente dei più importanti artisti italiani e stranieri. Ogni anno viene scelto uno scultore che percorre il territorio alla ricerca del suo spazio dove realizzare una scultura. L’insieme è da tempo oggetto di intesse a livello internazionale per avervi lavorato – fra gli altri – Caruso, Liberatore, Staccioli, Roca Rey, Mastroianni, Sguanci, Marotta, Cascella Mattiacci…In questo itinerario trovano posto molte opere scultoree in piazze e giardini, ma anche raccolte di ceramica a Torgiano (Palazzo Malizia), Deruta (Museo della ceramica, anche contemporanea), Marsciano e Todi. Il Pievese-Orvietano, sud ovest dell’Umbria, è un itinerario che spazia da Città della Pieve a Orvieto, passando per Piegaro e poi Baschi. Spicca del contemporaneo la Scarzuola di Montegabbione, una realizzazione di architettura fantastica, unica nel suo genere, che richiama da sola molto turismo, ma che si avvarrebbe opportunamente di essere inserita in un discorso più ampio di conoscenza e praticabilità. A Orvieto c’è un Museo dedicato a Emilio Greco e varie raccolte private, come il Giardino dei Lauri a Città della Pieve. Un museo del vetro si può visitare a Piegaro. Lo Spoleto- Nursino è un itinerario storico e naturalistico di primaria importanza comprendendo i territori di Cascia, con architetture religiose e rarissimi ex voto di Klein, e Norcia. A Spoleto, la città del Festival dei due Mondi, c’è Il Museo di Palazzo Collicola, dedicata a Giovanni Carandente, per mostre temporanee, ma soprattutto con la più importante raccolta di opere d’arte contemporanea della regione, pittura dagli anni Cinquanta in poi, acquisita nel corso delle edizioni del famoso Premio Spoleto, e sculture sparse per la città di famosi autori, alcune acquisite dopo la celebre mostra “Sculture in città” del 1962 di Carandente stesso. Molti altri spazi della città ospitano mostre, in particolare durante il Festival. Gli itinerari si concludono con quello del Ternano-Amerino- Narnese. A Terni c’è il CAOS dove si svolgono in modo programmato mostre d’arte contemporanea di buona levatura, con la Pinacoteca dedicata al naive Orneore Metelli, che al suo interno ha un rilevante gruppo di opere d’arte contemporanea frutto di donazioni (De Felice ad esempio). Significative le architetture di Ridolfi sparse nella città e le sculture di celebri artisti come Pomodoro, collocate agli incroci delle principali strade. Importanti gli interventi recenti in chiese vecchie e nuove di artisti come Ceccobelli e Di Stasio.

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